E Mario Biondi è sempre lui. Sperando nella clemenza di Ligabue, prendiamo in prestito e adattiamo il titolo di una sua canzone per descrivere il fenomeno Biondi, artista siciliano. Lo spilungone dalla voce profonda ha saputo trovare una nicchia lasciata incustodita da tempo e ha costruito la sua fortuna discografica proponendosi come una sorta di Barry White nostrano. La formula delle sua canzoni è rimasta piuttosto fedele a quella This is what you are che lha lanciato. I fan del cantante hanno certamente trovato familiari le sonorità del nuovo album If, premiandolo con oltre 150mila copie vendute e un doppio disco di platino. Conseguenza naturale di tanto successo, un tour lungo e articolato che si chiude lunedì sera al Gran Teatro, concedendo a Biondi una breve pausa prima del nuovo giro di concerti estivi.
E mentre in radio ancora imperversa il singolo Love dreamer, Biondi salirà sul palco accompagnato da una band rodata e talentuosa. Non cè più il trombettista Fabrizio Bosso, mentre resta in carica buona parte dellHigh Five Quintet di cui Bosso era il leader: i musicisti dello «Spazio tempo tour» sono, dunque, Lorenzo Tucci e Fabio Nobile alla batteria, Andrea Satomi Bertorelli alle tastiere, Andrea Celestino al basso, Tommaso Scannapieco al contrabbasso, Daniele Scannapieco al sax, Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al piano, Luca Florian alle percussioni, Michele Bianchi alle chitarre e Samantha Iorio ai cori.
Nel frattempo continua con successo la collaborazione di Mario Biondi con Renato Zero, che lha accolto a braccia aperte nellavventura di «Tattica», etichetta indipendente voluta fortemente dallartista romano.
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