Il governo belga al capezzale di Kbc All’Ucraina maxi-prestito di 16,5 miliardi

Il governo belga, dopo essere venuto in soccorso di Fortis, Dexia e Ing, si appresta a intervenire anche per il salvataggio di Kbc. Si tratta della più grande società di servizi finanziari del Paese. In ballo c’è l’ipotesi di una ricapitalizzazione del gruppo pari a 3,5 miliardi.
«Sono in corso dei negoziati - ha spiegato il segretario di Stato alle Finanze, Bernard Clerfayt - per mettere a punto un meccanismo di aiuto pubblico come avvenuto per altre banche». Una decisione potrebbe essere presa prima della riapertura dei mercati. Ma non si esclude - come si legge su alcuni quotidiani belgi - che il titolo Kbc oggi venga momentaneamente sospeso in Borsa in attesa che il premier e il ministro dell’Economia belgi, Yves Leterme e Didier Reynders, tornino da Pechino dove hanno partecipato al vertice dell’Asem. Rispondendo a chi gli chiedeva se Kbc fosse sull’orlo della bancarotta, Clerfayt ha quindi precisato che il gruppo «ha un problema di liquidità come avvenuto per le altre banche, ma non problemi di solvibilità. Anche i vertici di Kbc sottolineano come il gruppo disponga di «una base solida di capitale e di depositi. E nelle ultime settimane - aggiungono - la situazione non è cambiata». Il titolo ha perso circa il 70% del proprio valore, il 28% in una solo seduta.


Intanto, sempre a proposito di salvataggi, il Fmi ha concesso un prestito di 16,5 miliardi di dollari all’Ucraina. L’annuncio del Fondo arriva in un momento in cui l’Ucraina è alle prese con una pesante crisi di liquidità.

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