Gian Maria De Francesco
da Roma
Il ministro dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa, e il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, hanno bocciato la fusione tra Autostrade e Abertis. Si tratta di un fulmine a ciel sereno abbattutosi ieri sera sullintegrazione italo-spagnola.
Loperazione, hanno spiegato i due ministri in una lettera inviata al presidente dellAnas, Pietro Ciucci, «non è compatibile e coerente con le finalità del rapporto di concessione, né con le clausole poste nel processo di privatizzazione, né con gli impegni giuridici assunti dalla concessionaria Autostrade per lItalia e dal suo socio unico Autostrade». Lostacolo principale è rappresentato dalla presenza del costruttore iberico Acs nella compagine azionaria della nuova Abertis. In particolare, le norme sulla privatizzazione della concessionaria, rilevano Padoa-Schioppa e Di Pietro, «vietano la partecipazione allazionariato stabile di soggetti in situazione di conflitto di interesse, con specifico riferimento a quelli che operano nei settori delle costruzioni e della mobilità». Il patto parasociale stipulato nel maggio scorso da Schema 28, La Caixa e la stessa Acs creerebbe «una tale situazione conflittuale».
I due ministri, legittimati a esprimersi sulloperazione da un recente parere del Consiglio di Stato, hanno inoltre individuato altri elementi di criticità nella fusione tra Autostrade e Abertis. Si tratta di notazioni già messe in luce dallAnas prima del cambio al vertice imposto dal governo Prodi. Loperazione, sottolineano Economia e Infrastrutture, produce cambiamenti «nella struttura economica, patrimoniale e finanziaria e negli indirizzi strategici del gruppo con possibili effetti sulla stabilità dellassetto societario, sul piano degli investimenti e sugli standard qualitativi e di sicurezza nellerogazione dei servizi».
Insomma, una bocciatura senza possibilità di appello considerato che per Di Pietro e Padoa-Schioppa, loperazione non è «conforme» al quadro normativo che garantisce gli interessi pubblici e non sono «necessarie ulteriori fasi istruttorie». Ricevuta questa ambasciata dallAnas, Autostrade non ha voluto commentare il verdetto negativo «in attesa di conoscerne le motivazioni». Bisogna tuttavia ricordare che, al momento, la concessionaria era impegnata a corredare la richiesta di autorizzazione allintegrazione con la documentazione aggiuntiva che avrebbe dovuto testimoniare la disponibilità a stendere un quinto atto aggiuntivo della Convenzione del 1997 contenente garanzie sia sulleffettuazione dei 2 miliardi di investimenti previsti e non ancora effettuati che sulla corporate governance della nuova Abertis e di Autostrade per lItalia in particolare.
Il ministro Di Pietro ha dichiarato che la comunicazione dello stop è stata data a Borsa chiusa per rispettare i diritti degli azionisti e degli operatori coinvolti, avvertendo Consob per tempo. Ieri a Piazza Affari Autostrade aveva chiuso a 22,41 euro (più 1,41%).
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