Grazie a nome del nostro Gianni

Che Gianni fosse uomo amatissimo lo sapevo, ma la «beatificazione» laica alla quale assisto in questi giorni rimanda a me e a Larisa la consapevolezza grata e orgogliosa di averlo avuto preziosamente accanto. Nel dolore infinito è il riconoscimento di un incontro fortunatissimo con un padre e un compagno speciale. Dal bagno di folla in cui siamo immerse viene un calore confortante che non a tutti è dato ricevere. Di questo vi ringrazio con riconoscenza. Certamente, da piacione quale era, sta sorridendo appagato da tanta attenzione, libero - così dice Larisa - di fumare e bere come avrebbe desiderato, godendo della sua morte così come ha goduto nella sua vita ricca, stravagante, trasversale e generosa.

E poiché mentre scrivo mi sembra di sentirlo alle mie spalle che, scanzonato come sempre, mi dice ancora una volta «e mo’ basta!» vi abbraccio tutti invitandovi a ricordalo così, il giovane âgé, l’amorevole cinico a cui tutti hanno sempre perdonato le intemperanze, perché magicamente ti entrava, curioso, nel cuore. Grazie.

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