Gian Micalessin
La ricetta americana per il Medio Oriente basata sulla lotta al terrorismo e sullavvio di libere elezioni democratiche nella regione è alle prese con limprevista incognita delle elezioni palestinesi del prossimo gennaio. Per il premier israeliano Ariel Sharon linterpretazione della regola è semplice. È più importante combattere il terrorismo e dunque bisogna impedire lo svolgimento del voto fino a quando Hamas non rinuncerà alle armi e ai suoi propositi di «distruzione dello Stato sionista».
Lassioma espresso da Sharon dopo la partecipazione al summit dellOnu - un assioma che fa salira nuovamente la tensione nei Territori - è stato riproposto ieri dal ministro agli Esteri Sylvan Shalom. Ma a destituirlo di ogni fondamento ci pensa il segretario di Stato americano Condoleezza Rice che ribadisce limportanza di favorire il processo elettorale palestinese. Lamministrazione americana per salvare la propria ricetta si ritrova, insomma, a sostenere la legittimità delle candidature di Hamas al nuovo parlamento di Ramallah.
E Hamas, in campagna elettorale sin dal ritiro israeliano da Gaza, rilancia annunciando di voler utilizzare ledificio che ospitava la sinagoga dellinsediamento di Netzarim per allestire una mostra sulla «lotta alle forze doccupazione sionista». In pratica lex sinagoga, svuotata dalle autorità religiose israeliane e data poi alle fiamme dalle folle palestinesi, ospiterà per tre giorni le armi, le cinture esplosive e le immagini degli attentatori suicidi delle Brigate Ezzedin Qassam, la struttura militare dellorganizzazione fondamentalista. Lannunciata occupazione dellex sinagoga per organizzarvi la mostra è, di fatto, unaltra sfida allAutorità Palestinese a cui spetta, in teoria, il completo controllo di territori ed edifici abbandonati dagli israeliani.
Il faccia a faccia sulle elezioni palestinesi tra il ministro degli Esteri israeliano e il segretario di Stato americano sinnesca dopo unintervista alla radio israeliana. «Non permetteremo - ribadisce Shalom - che Hamas partecipi alle elezioni, non forniremo allAutorità Palestinese né assistenza né aiuto se Hamas, unorganizzazione che rifiuta di riconoscere lesistenza dello Stato dIsraele e ne chiede la distruzione, parteciperà alle elezioni». A mettere in riga il governo israeliano ci pensa il segretario di stato Condoleezza Rice chiarendo immediatamente il punto di vista americano sulle elezioni per il rinnovo del parlamento di Ramallah.
«Sarà un processo palestinese», chiarisce la Rice dopo un incontro con il cosiddetto Quartetto, lentità diplomatica formata da Usa, Russia, Unione Europea e Nazioni Unite per sviluppare il processo di pace medio-orientale. «Penso si debba dare ai palestinesi un po di spazio per permettere levoluzione del loro processo politico. Speriamo ha aggiunto la Rice - che quelle elezioni possano arrivare a compimento e che ciascuno lavori per renderle possibili».
Lamministrazione Usa contesta anche linterpretazione israeliana del documento in cui il Quartetto chiarisce che «alla fine chi partecipa al processo politico è tenuto ad evitare qualsiasi coinvolgimento con gruppi armati o milizie».
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