GUERRE BUROCRATICHE

Continuano le polemiche sulla vicenda del Colosseo e dei restauri sponsorizzati in esclusiva da Diego Della Valle. Mentre due giorni fa la Uil dei Beni culturali, che il 18 marzo 2011 aveva denunciato a magistratura e Corte dei Conti l’accordo siglato con il patron della Tod’s con l’allora commissario straordinario per l’archeologia di Roma Roberto Cecchi (oggi sottosegretario ai beni culturali), ha annunciato a sorpresa il ritiro dell’esposto, ieri il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, nell’incontro col sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha ribadito il suo no al ritiro del ricorso: «Ritirare il ricorso al Tar? Stiamo scherzando. Non lo ritireremo fino a quando non si aprirà l’iter di formazione di un disciplinare che valga per tutti i monumenti, patrimonio dell’umanità di Roma e d’Italia, per un loro corretto utilizzo, anche in parte commerciale.

Una volta creato questo disciplinare l’idea è quella di creare un organismo formato da tre, quattro onlus con esperti di ambiente, archeologia e storia dell’arte, che faccia un controllo sul rispetto dello stesso disciplinare da parte di chi sponsorizza il monumento». Da parte sua invece, sempre ieri, Italia Nostra ha affermato a gran voce che «Il Colosseo non può più aspettare!».

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