da Napoli
Il «Pocho» Lavezzi? Panterone Zalajeta? Macché l'uomo gol, il profeta del Calcio con la C maiuscola a Napoli, si chiama Hamsik. Se i «suoi» azzurri ieri sera si sono piazzati a due punti dalla Grande Inter targata «Special One» Mourinho, a pari punti con la Juventus lo si deve al giocatore Ceco. Anche ieri sera, nel San Paolo gremito a metà, nel silenzio delle due Curve schedate, è' stato lui a spianare la via della vittoria al team guidato sapientemente da Edy Reja, umile quanto intelligente, scaltro quanto saggio. Aveva gia segnato contro la Roma, con l'uomo in meno, si era ripetuto contro la Fiorentina, aprendo il ciclo delle partite terribili con una vittoria. E, ieri sera, non ha sbagliato, è stato ancora una volta il più lesto ad arrivare primo su un pallone del neocompagno Maggio. Adesso i «re» a Napoli sono due: l'argentino benedetto dall'indimenticato Maradona, ovvero il «Pocho» Lavezzi e lui, che qualcuno ha gia' ribattezzato «il divino» per la visione di gioco, i passaggi calibrati al millimetro, la spietatezza nel mettere la palla dentro la rete.
E poi, dategli l'argentino, o Maggio o il Panterone frettolosamente scartato dalla Juventus due anni fa, per lui fa lo stesso: si ritrova a memoria con tutti e tutti vanno a nozze (leggi gol) con lui. Alla fine il San Paolo dimezzato gli ha tributato una ovazione, anche se i giocatori con le magliette azzurre non hanno brillato, degna dei tempi del Grande Diego che fu. Ed è soprattutto grazie al fuoriclasse ceco, (che Mourinho sogna di avere l'anno prossimo all'Inter), che il Napoli di Reja ha vinto la decima volta consecutiva al San Paolo, addirittura l'undicesimo volta in notturna.
Adesso Napoli sogna: c'e' un quarto posto in condivisione con i bianconeri.
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