da Barcellona
Balla, corre, gioca a pallone. Honda ha concentrato i risultati del lavoro dei suoi laboratori per lo sviluppo di moto, auto, lightjet e sistemi di alimentazione nel nuovo Asimo, la nuova versione del robot umanoide, al cui sviluppo la casa giapponese iniziò a lavorare nel 1986.
Alto 130 centimetri per 54 chili di peso, il nuovo Asimo (lacronimo sta per Advanced step in innovative mobility) è stato presentato per la prima volta in Europa, a Barcellona, in occasione dellapertura del «Robotic Day».
Rispetto al fratello maggiore che risale al 2003, lultimo nato di casa Honda si avvicina, per fluidità, ai movimenti umani, grazie alle giunture rinnovate che gli consentono maggiore mobilità, e alla presenza di sensori ultrasensibili nei polsi per calcolare il peso degli oggetti e nei «piedi» per captare la morfologia del suolo e calibrare peso ed equilibrio a ogni passo. Una tecnologia che fa correre Asimo ancor più velocemente, raggiungendo i 6 orari, anche compiendo un circolo. Persino nel fare le scale è nettamente più rapido. Ma laspetto su cui i ricercatori Honda hanno lavorato di più è la coordinazione dei movimenti e linterazione col mondo esterno e con le persone. Il sistema integrato di riconoscimento vocale infatti consente ad Asimo di ricevere ordini e persino richieste di oggetti. Richieste che possono essere inviate anche usando un computer palmare con software apposito. Asimo è in grado di prendere loggetto (per esempio, unordinazione al bar) e portarlo esattamente a chi ne ha fatto richiesta, indipendentemente da dove questa persona si trovi. Infatti, Asimo è dotato di un sensore-videocamera per il riconoscimento del volto e della gestualità. Inoltre un nuovo sistema di sensori laser e infrarossi - detto ground sensor - collocato allaltezza della vita, invia al «cervello» di Asimo informazioni sullambiente circostante e sugli oggetti. Oltre a saperli riconoscere il robottino è in grado di utilizzarli, interagire con essi e, se necessario, evitarli automaticamente se si trovano come ostacoli sul suo percorso. Può persino calciare una palla o stringere una mano che gli viene porta. I movimenti sono coordinati e fluidi: nel primo caso individua la palla, si posiziona e sferra il calcio aiutandosi con lintero «corpo» e mantenendo un equilibrio perfetto; nel secondo caso riconosce la mano della persona di fronte e quando la afferra ne percepisce le oscillazioni e reagisce assecondando il movimento, avvicinandosi o allontanandosi se necessario.
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