«I dati del 2010 incoraggiano a guardare avanti con speranza»

Le previsioni puntano a una riconferma del successo della scorsa edizione. O, nonostante la crisi, a un miglioramento. Perché il prossimo Salone internazionale del mobile, al quartiere espositivo di Rho dal 12 al 17 aprile, segna il cinquantesimo anniversario di questa fiera voluta, a cavallo tra gli anni 50 e ’60, da un gruppo di imprenditori del settore dell’arredamento e designer italiani illuminati. E come sempre avviene in occasione di ricorrenze come questa, gli investimenti - in denaro, ma anche e soprattutto in passione e intelligenza - saranno ancora superiori al solito. «Prevediamo - dice Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit, la società che organizza la manifestazione e le biennali collegate - di ricevere oltre 330mila visitatori, di cui più del 60% dall’estero. Il Salone, oltre che per gli operatori e chi vorrà venire a vederlo, sarà come sempre, un grande evento per la città e la sua promozione. In particolare per gli albergatori, dai quali ci aspettiamo un supporto». Per esempio con l’offerta di tariffe convenienti, al contrario, rincari opportunistici.
Perché il Salone Internazionale del Mobile può essere inserito tra una delle poche fiere mondiali di costante successo?
«La nostra fiera - risponde Guglielmi - è un caso unico al mondo. La società che la organizza è di proprietà al 100% della federazione industriale, Federlegno Arredo, che riunisce l’intera filiera del settore. Questo ci semplifica la vita. Conosciamo tutto del mondo cui facciamo riferimento. Come organizzatori non siamo dei semplici “affitta spazi”, che vendono superfici e poi lasciano le imprese a sbrigarsela da sole, ma siamo promotori del sistema industriale».
Come si manifesta questa missione?
«Cerchiamo di operare sempre al meglio organizzando, parallelamente al momento dedicato al business, una serie di manifestazioni in fiera e in città che promuovono il nostro settore come un prodotto della cultura del nostro Paese. E attenzione: questo know how lo decliniamo, oltre che nel Salone internazionale del mobile, anche in tutte le altre manifestazioni fieristiche che ci sono affidate nello stesso contesto: come Euroluce, il Salone del complemento d’arredo, Eurocucina, il Salone internazionale del bagno, Salone ufficio e così via. A Euroluce dedichiamo ancora due padiglioni, che avranno una connotazione ancora più autonoma e saranno allestiti in un modo completamente nuovo, con l’obiettivo, soprattutto, di enfatizzare il rapporto tra luce e architettura. Anche il mondo dell’ufficio si presenterà in modo autonomo e originale, ma sempre collegato con quello della luce e del mobile. Si noteranno le rivoluzioni apportate dalle nuove tecnologie, da Internet, dal wi-fi. Cerchiamo di non essere semplici “illustratori”, ma “propositori”».
E le imprese mi pare che rispondano molto bene, considerate le liste d'attesa...
«Lo dimostra la fiducia che ogni anno testimoniano verso lo strumento della fiera e verso il Salone internazionale del mobile e le biennali, che quest’anno saranno Euroluce e Salone ufficio. Se le manifestazioni sono organizzate in questo modo, le aziende si sentono partecipi di un unico progetto».
Un progetto che attribuisce un’importanza particolare alla cultura e non solo al momento del business.
«Anche quest’anno proponiamo eventi che in qualche modo riguardano il nostro settore, ma che sottolineano la capacità di innovazione culturale del nostro Paese. Un esempio è una rappresentazione teatrale affidata a Laura Curino, che racconta le figure dell’imprenditoria e del design che hanno fatto grande Milano».
Intitolata «Realizzare l’improbabile, il design a Milano: ascendenze e prospettive», l’opera costituirà un modo originale di ripercorrere la storia e di guardare al futuro, portando in scena le idee, i caratteri e le esperienze di progettisti come Castiglioni, Magistretti, Menghi, Sottsass, Viganò, Zanuso e degli imprenditori a essi collegati, quali Casina, Castelli, Gandini, Barassi, Bitorri, Sarfatti. L’edizione di quest'anno del museo del design alla Triennale di Milano è dedicata al Salone del mobile.
«In occasione del 50° anniversario del Salone del mobile - continua Guglielmi - Triennale Design Museum dedica la sua quarta edizione agli uomini e alle aziende che con la loro attività hanno contribuito a creare il sistema del design italiano. Altre due iniziative molto particolari sono state previste in mezzo alla città». Piazza del Duomo ospiterà «Principia», mostra immaginaria sul futuro, un percorso in otto ambienti progettato da Denis Santachiara in collaborazione con Solares Fondazione dell’arte e importanti artisti, scienziati e designer. In Piazza San Fedele, nel primo cuore preistorico della metropoli, invece, sarà ricreato un «bosco sacro» che racchiudeva una radura, illuminata di notte dalla luna e popolata da svariate specie di uccelli. Questo luogo sarà ricreato grazie a una scenografia ideata da Attilio Stocchi.

«Spesso - nota Guglielmi - l’Italia è denigrata, mentre al contrario è all’avanguardia in molti campi». Il Salone internazionale del mobile vuol proporre una «lettura» di questa conoscenza mediata dalla creatività di artisti di fama internazionale «capaci di fare sognare». E fare riflettere.

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