Accendere un fornello, gesto quotidiano per qualsiasi massaia, significa accedere a una rete la cui materia prima, il gas, arriva da molto lontano. In Italia proviene dalla Russia (circa il 30% dei nostri consumi), dal Nord Europa (Olanda e Norvegia, 17%), dallAlgeria (30%). Ma cè anche una quota, oggi circa il 10%, di produzione nazionale, quella che fu scoperta dallEni di Enrico Mattei e che contribuì energicamente allo sviluppo economico dellItalia del dopoguerra. La quota rimanente proviene dai due rigassificatori italiani, a La Spezia e al largo di Rovigo, sullAdriatico, dove arrivano le navi di gas liquido, rispettivamente da Algeria e Qatar, che viene rivaporizzato. Il trasporto del gas in Italia appartiene quasi esclusivamente a Snam Rete Gas, che - come spiega Nicola Battilana, responsabile del dispacciamento, ovvero della centrale di controllo che gestisce il network del metano in Italia - possiede una rete di trasporto ad alta pressione lunga 32mila chilometri, che si collega con i distributori cittadini, i quali spesso fanno capo a municipalizzate o ex municipalizzate, che lo «consegnano» in bassa pressione ai singoli utenti. La grande e fitta rete di Snam Rete Gas a sua volta è formata da strade e autostrade, per usare una similitudine con lasfalto: la Rete nazionale (le autostrade) è formata da 12 mila chilometri di tubi dacciaio che hanno un diametro tra i 50 e i 140 centimetri, a una pressione massima di 75 bar, che garantisce velocità ed efficienza. Undici stazioni di pompaggio distribuite in tutta Italia «spingono» il gas, che lungo il percorso perde pressione e, quindi, velocità. A valle della Rete nazionale cè la Rete regionale di trasporto (sempre appartenente a Snam Rete Gas), che ha tubazioni più piccole, pressione più bassa, e che raggiunge i distributori cittadini, le centrali termoelettriche, i grandi clienti dellindustria.
Ma la distribuzione del gas è garantita anche dallo stoccaggio, ovvero dalla conservazione «in magazzino» del gas, da utilizzare per far fronte alle emergenze. Gli spazi di stoccaggio sono antichi giacimenti di gas ormai esauriti, fatti di rocce porose dove il gas si annida ad altissima pressione. Giacimenti sotterranei creatisi in milioni di anni, sicuri per definizione perché collaudati nei millenni. Oggi lo stoccaggio in Italia vale, in volumi, circa 10 miliardi di metri cubi di idrocarburi che possono essere immagazzinati d'estate per essere utilizzati in inverno. In più, esiste anche una riserva strategica di altri 5 miliardi di metri cubi, utilizzabile solo su autorizzazione del ministro dello Sviluppo economico.
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