I nostri militari in Libano col silenzio-assenso dei pacifisti

Il governo Prodi si appresta ad inviare i nostri militari in Libano, dove gli israeliani difendono il diritto alla sopravvivenza e combattono anche per noi il terrorismo islamico. Questo Islam radicale, fanatico e disumano, compie stragi inuaudite di inermi cittadini in tutto il mondo, mentre i suoi adepti non finiscono mai di stupire la pubblica opinione, sgozzando consanguinei dissenzienti anche in Occidente e trucidando a sangue freddo i cooperanti. Naturalmente l’invio dei nostri soldati non è assolutamente una missione di pace: si tratta di combattere gli hezbollah che non intendono deporre le armi perché vogliono la distruzione di Israele e si comporteranno di conseguenza.

Comunque suscita grande meraviglia in Italia la completa assenza di proteste da parte di no-global, centri sociali e pacifisti vari che sono stati tanto attivi per Irak e Afghanistan quando governava Berlusconi. Come negare che siamo in presenza di due pesi e due misure? I cittadini potrebbero trarne conseguenze: forse che quel pacifismo fosse solo strumentale ad una certa parte politica?Lettera firmata - Perugia

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