Franco Sala
Dopo l11 settembre, dopo Madrid, dopo Londra e ancora dopo Londra, la comunità pakistana di Desio, la più numerosa della Lombardia, al fragore delle bombe, alle vittime straziate dallodio dei terroristi, alla paura della gente, risponde con la marcia della pace, con il silenzio, la preghiera. Nella città natale di Pio XI vivono oltre 400 pakistani registrati allanagrafe: e loro dicono di voler prendere le distanze dallestremismo islamico, dalle stragi, dalla cultura dellodio. Per sfilare arriveranno da numerosi centri della Brianza. Il corteo partirà alle 21,30 di stasera da via Lampugnani e arriverà davanti alla basilica di Siro e Materno dove, attorno al monumento dedicato al Pontefice desiano, parleranno Arsad Mohamed Syed, il capo della comunità pakistana, il rappresentante delle associazioni di volontariato e quello dei missionari saveriani che hanno aderito alliniziativa. Ma Desio continua a far parte dellelenco di città indicate dai servizi segreti militari, in cui sarebbero presenti personaggi inquietanti, fiancheggiatori dei signori del terrore o addirittura musulmani che avrebbero frequentato i campi di addestramento di Osama Bin Laden in Afghanistan. Lo ha segnalato il capo del Sismi, generale Nicolò Pollari, pochi giorni dopo la strage del 7 luglio nella capitale inglese e dagli stessi 007 italiani, nel mese di aprile 2004, era filtrato un rapporto nel quale si raccontava che tenevano docchio Kuram Raja, 27 anni, il quale ipotizzavano avesse un ruolo nello scacchiere del terrorismo internazionale. Il giovane pakistano negò tutto e lasciò Desio trasferendosi nella bergamasca.
«La nostra proposta di partecipare alla marcia per la pace è rivolta a tutti. Oltre ai pakistani spiega Arsad Mohamed Syed ci farebbe piacere vedere tanti musulmani e anche cattolici. Faremo un minuto di raccoglimento per ricordare tutte le vittime del terrorismo». Sulle rivelazioni emerse dai rapporti dei servizi segreti, si è fatto unidea. Eccola: «Qualche giovane è andato in Pakistan e per farsi grande con gli amici ha raccontato dessere stato in Afghanistan e altre fesserie del genere... La voce, è stata raccolta dagli uomini dei servizi segreti, che giustamente fanno il loro lavoro e la registrano. Noi siamo moderati, non abbiamo alcun timore: se sapessimo qualcosa saremmo i primi a segnalarlo».
Sulliniziativa dei pakistani dice la sua leurodeputato della Lega Mario Borghezio: «Questa manifestazione, rappresenta un fatto positivo solo nel caso preveda unesplicita condanna del terrorismo senza se e senza ma. Vogliamo che dicano no al terrorismo in base ai valori su cui si fonda la nostra comunità. Altrimenti - chiosa Borghezio - è solo una presa per i fondelli».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.