Alberto Vitali
Lord Rupert Edward Cecil Iveagh già da qualche tempo viveva ad Asolo nella bellissima casa che fu di Eleonora Duse; ricco, intelligente ed eccentrico come poteva permettersi d'essere un discendente dei Guinness, decide di mettere insieme gli artigiani più bravi nel lavorare la pelle e il cuoio e fonda la Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima: S.C.A.R.P.A., appunto. È il 1938, vengono inventati la biro, il nylon, la xerografia; e l'Italia vince il Campionato del Mondo di Calcio. Due anni dopo, il 10 giugno, entra in guerra.
È invece il 1941 quando Luigi Parisotto, 11 anni, va a bottega, apprendista calzolaio. Impara presto e bene: soprattutto non gli piace dipendere da qualcuno. Dieci anni a paron poi il primo salto: col fratello Francesco dà vita alla sua di bottega: S.Giorgio Calzature. Ogni giornata quattro, cinque paia di robustissime scarpe fabbricate totalmente a mano, con tre cuciture che sarebbero morte insieme alle calzature, tant'eran buone. Anni duri, che si fa fatica a ricordare quali erano i giorni di festa e le notti di otto ore; così duri che neanche Pavese da Santo Stefano Belbo poteva andarci vicino nei suoi racconti. Ma il lavoro, quando è passione, può addirittura premiare. Così i Parisotto, cui si aggiunge il fratello Antonio, nel 1956 si comperano quel mostro sacro che Lord Rupert Edward aveva messo in piedi. E per qualche anno il lavoro si fa ancora più pesante. Di notte non sempre si dorme: «...i debiti vanno pagati. Mese dopo mese».
Si producono 50-60 paia al giorno; il prezzo medio? 3.500 lire, quasi quaranta euro di oggi, giusto per dare un'idea. Uscita a pezzi dalla guerra, pur impreparata a un sistema paese, l'Italia inizia a costruire il suo futuro. Ed è con gente come i Parisotto, gente seria, che vince la scommessa e dà il via agli anni del boom. «All'inizio ero io che compravo e vendevo - racconta Francesco -, mio fratello era imbattibile nel fare le scarpe e mi, el me veneto, perché non conoxevo n'altra lengua, andavo in giro per il mondo. Ho incominciato in Germania, a Monaco: sono partito con cinque paia di scarpe - art. 39, verde marcio - (i gusti tedeschi go dito) e sono tornato con un ordine per 300 paia».
Ecco, ai Parisotto Asolo andava stretta; così, all'inizio degli anni 60, Scarpa è la prima azienda locale a esportare in America; e in meno di 10 anni è presente in Inghilterra, Germania, Giappone; e quindi Francia, Spagna e India. Oltre il 50% del prodotto varca i confini, anticipando quella che sarebbe stata l'headline dell'azienda: nessun luogo è lontano.
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