I ritardi delle ferrovie arricchiscono i tassisti

La prossima volta che nasco vado a fare il tassista alla stazione ferroviaria di Santhià (Vercelli) e divento milionario. Come fare è presto detto: premesso che ogni giorno alle 9.24 arriva (o dovrebbe arrivare) a Santhià un interregionale proveniente da Milano, e premesso altresì che alle 9.37 parte, in coincidenza, un regionale per Biella, sabato 10 dicembre l’interregionale da Milano è arrivato a Santhià con diciotto minuti di ritardo, vale a dire alle 9.42. I passeggeri diretti a Biella - ivi incluso il sottoscritto - non avevano alcun dubbio che il regionale avrebbe ritardato la partenza per consentire il trasbordo ai passeggeri, ma così non è stato: il regionale è partito in perfetto orario.
Ma il più bello ha ancora da venire: il successivo treno per Biella partiva alle 12.37: tre ore dopo. Non volendo perdere l’intera mattinata, ho preso un taxi, che mi è costato quarantacinque euro. Conversando con il tassista ho così appurato che la cosa si verifica quasi ogni giorno ed è fonte, per questi lavoratori, di lauti introiti.

Mi trovo, quindi, a constatare che Trenitalia rappresenta tuttora quel simbolo di sgangherata inefficienza che contrassegnava una Italietta che credevo sepolta per sempre.

Alberto Giovanardi - Cologno Monzese (Milano)

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