«Dare il tfr e parte dello stipendio per unipotetica cordata? Sarei curioso di sapere quanti di noi ci starebbero e a quanti labbiano chiesto i sindacati».
È a dir poco perplesso Luca Bongiovanni, omonimo del famoso capitano pioniere dellaeronautica. A 32 anni, lavora in Alitalia già da 12 e ha fatto carriera fino a diventare «primo ufficiale». Ovvero, fino a pilotare i Boing 767 della compagnia da un continente allaltro. «E per 11 anni sono stato iscritto allAnpac - racconta al Giornale -. Ma ora ho stracciato la tessera del sindacato».
Perché?
«Perché non mi sento più rappresentato: difendono soltanto gli interessi di chi gravita attorno alle Associazioni professionali, non di tutti gli iscritti. E considerando che quando si entra in Alitalia liscrizione è praticamente obbligatoria...».
Quindi non è daccordo con la scelta dei sindacati di rompere con la Cai.
«Io firmerei. Anche se ci sono delle lacune sottoscriverei il piano Cai: è lunica soluzione. E per noi piloti non è nemmeno così svantaggiosa, sono convinto che almeno la metà dei miei colleghi firmerebbe. Anche perché il contratto offerto da Colaninno, finalmente, premierebbe il merito».
Mentre ora...
«Mentre ora non è così. E la sfortuna di noi piloti è che, mentre chi vola davvero quando atterra vuole solo tornare a casa dalla sua famiglia, cè anche chi ha tempo di stare a festeggiare il fallimento davanti ai cancelli degli aeroporti. Lì non ci sono i piloti normali: ci sono soltanto i sindacalisti e chi deve loro la carriera».
Insomma, secondo lei i sindacati non vi stanno rappresentando.
«Mi limito soltanto a porre due quesiti: questultima proposta che parla del nostro tfr e dei nostri stipendi i sindacati con chi lhanno discussa? Io credo che la stragrande maggioranza dei colleghi non darebbe un centesimo al sindacato».
Addirittura.
«E soprattutto: perché in passato lAnpac ha fatto dei referendum interni per ogni inezia, dalla scelta delle divise agli alberghi in cui pernottare, e invece ora non ci consultano? Perché non chiedono quanti di noi sarebbero disposti a finanziare una seconda cordata con i nostri risparmi e quanti invece firmerebbero il piano della cordata messa in campo dal governo?».
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