(...) abbiamo firmato laccordo, e abbiamo rivolto un appello anche ai tre sindacati autonomi, quelli che con il loro sciopero costringeranno a far saltare anche la rappresentazione del Trovatore di domani - sottolinea Walter Calcagno, segretario regionale di Fistel Cisl -. Abbiamo chiesto unassemblea con tutti i lavoratori per spiegare la situazione. I sindacati ci hanno risposto di no. Ora ci rivolgiamo direttamente ai singoli lavoratori, affiliati a quei sindacati, perché vengano almeno ad ascoltarci».
I 110 euro in più in busta paga sono arrivati, le garanzie per il rilancio artistico e culturale del teatro anche, cè persino un impegno firmato dal sindaco Marta Vincenzi per dare nuove regole e segnali di discontinuità a livello di dirigenza. In pratica cè tutto, tranne la «testa» del sovrintendente Gennaro Di Benedetto a favore di Oren. «Se è questo che i sindacati autonomi chiedono - taglia corto Calcagno - lo dicano, anzi, lo scrivano chiaramente. Che i lavoratori sappiamo perché stanno facendo saltare queste recite. Poi va anche detto che Oren avrà certamente una grande bacchetta, ma non risulta che abbia anche la bacchetta magica. E qui cè già stato. Lo ricordiamo tutti». Il fatto è che la battaglia del Carlo Felice, comunque la si voglia vedere, sta uccidendo il teatro. Perché gli abbonati hanno già fatto sapere che per protesta non rinnoveranno più labbonamento, una mazzata. «E in tutta risposta i sindacati sulle barricate hanno detto che loro confermano lo sciopero di domani e tornano a lavorare domenica», spiega il segretario Fistel Cisl. Cioè, giusto in tempo per le due ultime rappresentazioni del Trovatore che non possono essere «godute» dagli abbonati in quanto sono stati già venduti tutti i biglietti.
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