I tedeschi ci ripensano non vogliono più chiudere le centrali

La crisi delle forniture di petrolio dalla Russia, il forte ammonimento della Commissione europea per la riduzione dei gas-serra e il mantenimento delle centrali nucleari attualmente in esercizio hanno prodotto un brusco cambiamento d’opinione in Germania. Un sondaggio dell’Istituto Forsa, i cui risultati sono stati pubblicati dal giornale domenicale Bild am Sonntag, indica che il 61% dei tedeschi è contrario a una rapida uscita dal nucleare, vale a dire prima che siano disponibili fonti alternative in grado di sostituire il ricorso all’atomo. In base alla legge voluta dal governo rosso-verde di Gerhard Schroeder, votata dal Bundestag nel 2000 e mantenuta dal governo di «Grosse Koalition» guidato da Angela Merkel, l’ultima delle diciassette centrali nucleari ancora in funzione sarà staccata nel 2023.

Le centrali atomiche attualmente operative in Germania coprono il 29 per cento del fabbisogno energetico del Paese, con l’11 per cento ottenuto grazie alle fonti rinnovabili di energia, mentre le centrali a carbone producono il 47 per cento del totale; il resto è fornito da impianti di natura diversa.

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