Roma

Illegittime le nomine dei revisori dei conti delle agenzie regionali

«Tutte le nomine dei revisori contabili delle Agenzie e Società della Regione Lazio che non sono state approvate dal Consiglio regionale sono completamente illegittime». Lo sostiene Alfredo Pallone, europarlamentare del Ppe e coordinatore regionale vicario del Pdl nel Lazio. «Ciò che è successo nei mesi scorsi in alcune Società partecipate come Lait Spa e Lazio Service, nelle quali si è proceduto arbitrariamente al rinnovo degli organi interni tramite delibera del Consiglio di amministrazione - spiega Pallone - è assolutamente fuori dalla legalità. La riforma dello Statuto della Regione Lazio del 2004 all’articolo 55, comma 3, prevede che “il Consiglio regionale provvede alla designazione dei componenti degli organi di amministrazione nei casi in cui la legge regionale istitutiva prescriva la rappresentanza delle opposizioni”».
Un emendamento presentato dallo stesso rappresentante del Pdl, allora capogruppo alla Regione durante l’assestamento di bilancio 2008, prevedeva che «i componenti del collegio dei revisori dei conti degli enti pubblici dipendenti, delle società e degli altri enti privati a partecipazione regionale, in quanto componenti di organi non istituzionali, sono designati dal consiglio regionale con voto limitato».
E considerato che l’assemblea regionale, visti anche gli accadimenti che hanno portato alle dimissioni del presidente Piero Marrazzo e all’avvicendamento con il suo vice Montino negli ultimi mesi di mandato, non si è mai riunita per eleggere tali organi, ogni nomina fatta, sia con decreto presidenziale che con delibera del consiglio di amministrazione della società, deve essere immediatamente revocata».

«Mi piacerebbe, inoltre, sapere dallo stesso Montino - conclude la nota di Pallone - predicatore di moralità a senso unico, perché abbia autorizzato, anche solo tacitamente, una procedura che oltre a essere palesemente fuori dalle regole democratiche, è anche offensiva nei confronti delle forze di opposizione cui per anni è stato impedito di esercitare la naturale funzione di controllo».

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