Le imprenditrici straniere sono 100mila (15mila cinesi)

Altroché colf e badanti, in Italia avanza un esercito di giovani imprenditrici straniere, sono circa centomila e in testa emergono le cinesi. Crescono nei servizi del 6,5% in due anni (2009-2010), il 70% è nel terziario, il 13,5% fanno impresa nei settori noleggio e agenzie viaggio. Le cinesi fanno la parte del leone con il 15,8% di imprenditrici che si occupano di ristorazione e commercio. Nell’80% dei casi hanno meno di 50 anni. È il Centro Italia a essere la zona più multietnica con il 9,3% di imprese femminili guidate da straniere. Teramo e Trieste sono le province che hanno il rapporto più alto delle straniere sul totale delle imprenditrici del terziario con, rispettivamente, 13,8% e 13,7%. Tra le città metropolitane solo Milano e Roma sono tra le prime dieci, rispettivamente al quarto posto con il 13% e al settimo con l’11,8% di donne imprenditrici straniere.
Questi, in sintesi, i dati più significativi dell’analisi sulle imprenditrici straniere in Italia contenuta nell’ «Osservatorio sull’evoluzione dell’imprenditoria femminile nel terziario» nel 2011, realizzato dal Gruppo Terziario Donna Confcommercio e dal Censis.
Secondo il rapporto Confcommercio-Censis, dunque, il 70% dell’imprenditoria femminile straniera in Italia opera nel terziario: con 73.861 imprenditrici attive, questo settore rappresenta il più ampio bacino di imprenditoria femminile straniera, ma è un boom di straniere in tutti i settori: +3,7% in agricoltura, +5,8% nell’industria e +6,5% nei servizi. La percentuale più alta di straniere sul totale delle imprenditrici è riscontrabile nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (dove la quota di straniere è del 13,5%), nelle attività di alloggio e ristorazione (9,8%), nei servizi di informazione e comunicazione (9,7%), e, infine, nelle attività commerciali (9%).
La maggior parte viene dalla Cina con il 15,8% di imprenditrici. Seguono, distanziate di molto, Romania (7,6%), Svizzera (7,3%), Marocco (6,7%) e Germania (6,3%).

Dall’incrocio delle differenti nazionalità con i macrosettori produttivi del terziario, emerge che la presenza delle imprenditrici cinesi si concentra soprattutto nel settore del commercio e in quello delle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, dove rappresentano rispettivamente il 21% e il 21,2% del totale delle straniere.

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