Indagine sull’Emilia Romagna per la pioggia di incarichi

Sarà passato al setaccio il bilancio di Bologna e di altre nove giunte tra cui Modena, Ferrara e Forlì

da Milano

I giudici della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna stanno per mettere mano alla lente di ingrandimento. La useranno per verificare riga di bilancio dopo riga di bilancio, voce di spesa dopo voce di spesa, contratto di consulenza dopo contratto di consulenza, se la conclamata fama di «virtuosa», attribuita lo scorso anno all’Emilia Romagna (promossa dai magistrati contabili per il 2004), corrisponderà a realtà anche per il bilancio 2005.
Ma a essere messe al vaglio, hanno deciso i giudici nella loro delibera del 17 gennaio scorso, saranno anche le spese per consulenze esterne di cinque Province e di altrettanti Comuni capoluogo. In tutto dieci amministrazioni pubbliche dimostratesi particolarmente attive e generose nel sottoscrivere contratti consulenziali con professionisti esterni. Per la precisione, sono le Province di Bologna, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini e i Comuni capoluogo di Bologna, Forlì, Modena, Parma e Ferrara. A queste indagini si aggiungeranno quelle per verificare il funzionamento dei controlli interni di altre 17 amministrazioni comunali minori, con popolazione compresa tra 8mila e 15mila abitanti.
Così, come si legge nella Delibera numero 2 di quest’anno, per quanto concerne i conti dell’Amministrazione regionale, la sezione emiliana della Corte precisa che «assume rilievo» indagare nel 2006 su «la verifica degli equilibri di bilancio, con particolare riguardo al rispetto del patto di stabilità e del vincolo di indebitamento»; su «la verifica della spesa sanitaria, alla stregua anche dei bilanci delle Aziende sanitarie locali e delle Aziende ospedaliere in riferimento alle risorse che vi sono destinate per gli esercizi finanziari 2004 e 2005»; e infine sulla verifica «delle politiche regionali con riferimento a “sostenibilità ambientale e nuove forme di turismo”».
Venendo alle succitate cinque Province, «individuate» - precisano i giudici contabili - «tra quelle che hanno fatto pervenire il maggior numero di segnalazioni di incarichi», la verifica degli equilibri di bilancio verrà svolta «con particolare riguardo a quella parte della spesa corrente destinata agli incarichi di studio e di consulenze a estranei all’Amministrazione».
Stessa logica e medesimo animus caratterizzeranno anche l’attività di indagine che la Corte emiliana svolgerà entro il 2006 sui libri contabili comunali. Sia su quelli dei cinque capoluoghi (Bologna, Forlì, Modena, Parma e Ferrara) - sempre «con particolare riguardo a quella parte della spesa corrente destinata agli incarichi di studio e di consulenze ad estranei all’Amministrazione» - sia su quelli degli altri 17 Comuni minori.

Che nel dettaglio sono: Medicina e Molinella (in provincia di Bologna), Portomaggiore (Ferrara), Forlimpopoli e Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), Nonantola e Soliera (Modena), Collecchio e Noceto (Parma), Castelsangiovanni e Rottofreno (Piacenza), Alfonsine e Russi (Ravenna), Casalgrande e Castellarano (Reggio Emilia), Misano Adriatico e Verrucchio (Rimini).
Sempre nel 2006, inoltre, la Corte dei Conti emiliano romagnola continuerà anche la propria indagine sull’edilizia residenziale pubblica e sulle risorse a essa destinate.

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