Cronaca locale

Un’industria da museo

In un'epoca in cui l'innovazione è premessa immancabile di ogni apologia aziendale, riesce difficile restituire all'industria il suo ruolo di testimone del passato, altrettanto legittimo quanto lo è quello di avanguardia della modernità. Non poche, tuttavia, sono le aziende che fanno delle proprie radici un biglietto da visita da valorizzare. Sono nati così i musei d'impresa, che a novembre sono stati al centro di un Forum Europeo, il primo su questo tema, svoltosi a Palazzo Isimbardi a cura del settore Beni Culturali della Provincia di Milano. In Lombardia ce ne sono diversi, spesso affiancati da archivi e collezioni preziosi per la conoscenza della cultura progettuale e produttiva della nostra regione. Si tratta di iniziative di diversa natura, accomunate dal fatto di avere alla base un'esperienza imprenditoriale ben radicata nel territorio o una spiccata vocazione per una particolare nicchia di mercato. Caposcuola è il Centro Documentazione Alfa Romeo, attivo dal 1969 e dal 2005 parte integrante del settore Automobilismo Storico della casa del Portello. Dal 1976 l'azienda, fondata nel 1910, ha il suo Museo dell'automobile (attualmente in restauro, museoalfaromeo.it), nato da un'idea del progettista Orazio Satta Puliga. Allocato nella sede di Arese, si articola su sei piani e racconta le diverse fasi produttive delle auto, l'evoluzione tecnologica, il design dei modelli, la comunicazione e le vittorie sportive del Biscione. Quattro le sezioni, oltre cento le vetture esposte: dalla leggendaria 24 HP alle protagoniste della Mille Miglia come la 6C 1750 Gran Sport Compressore di Tazio Nuvolari; dalle 8C carrozzate dalla milanese Touring all’Alfetta 159, campione del mondo di Formula 1 nella prima edizione assoluta (1950) con Nino Farina e l’anno successivo con Juan Manuel Fangio; dalle Giulietta alla 33 TT 12, campione del mondo «Marche» nel 1975. Per celebrare quattro miti varesini dell'aviazione (Agusta, Aermacchi, Siai Marchetti, Caproni) è nato nel 2007 Volandia (volandia.it), Parco e Museo del Volo di Vizzola Ticino (ex officine Caproni), ancora un «preview» (l'apertura ufficiale è prevista per il 2010), ma già visitato da migliaia di appassionati. Restando nel Varesotto, ma tornando coi piedi per terra, tutto da vedere è il Museo della Motocicletta Frera, promosso nel 2005 dal Comune di Tradate (comune.tradate.va.it) per ricordare la fabbrica fondata cento anni prima da Corrado Frera. Gli stabilimenti di un tempo ospitano oggi una collezione permanente di motocicli storici, mentre un'altra sezione è dedicata a mostre temporanee. «In tre ore tre secoli di trasporti», recita il motto del Museo Ogliari di Ranco sul lago Maggiore (museo-ogliari.it): come a dire, dalla terra allo spazio nel volgere di centottanta minuti. Il museo, che ha sede a Villa Fantasia, è patrimonio dell'Unesco ed è frutto dell'amore ultraquarantennale di Francesco Ogliari per il mondo dei trasporti. Un giro da queste parti non si scorda più: nella sua vita Ogliari ha raccolto oltre 20.000 tra pezzi e documenti, fruibili in un allestimento museale spettacolare. Tra i musei lombardi dedicati al tessile, particolarmente interessante è quello di Busto Arsizio (http://www.comune.bustoarsizio.va.it), tre piani e due torrette che illustrano la lunga storia della lavorazione delle fibre.E per gli amanti del connubio fra industria e arte dal 2004 c'è il Map, Museo Arte Plastica di Castiglione Olona (museoarteplastica.it). Nelle antiche sale di Palazzo Castiglioni di Monteruzzo sono raccolte oltre cinquanta opere realizzate da maestri italiani e stranieri tra il 1969 e il 1973 nel laboratorio Polimero Arte presso la Mazzucchelli, storica azienda nel ramo della plastica. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il MAP è il primo museo in Italia dedicato ad opere d'arte in materiale plastico.

Arte vera, che cattura ed emoziona.

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