Rivoluzione per i cartelli turistici della città. A breve, infatti, il Comune manderà in soffitta i vecchi cartelli gialli, consumati dal tempo e vittime di vandalismi ormai stratificati negli anni, che li hanno resi quasi illeggibili. Nellera del digitale le antiche - risalgono agli anni Settanta - insegne in metallo che raccontano molto poco dei monumenti (giusto il nome, la data di costruzione e larchitetto che li firma) verranno sostituiti da cartelli tecnologici.
I 140 segnali culturali infatti lasceranno il posto dopo lestate a ben più eloquenti cartelli «parlanti». Avete presente quei quadratini formati da puntini e quadrati allapparenza senza senso? Si tratta del codice del sistema Qr, che ormai spopola ovunque: sulle riviste, alle mostre, sulle etichette dei prodotti. Basta inquadrare con lo schermo di uno smart phone il «francobollo» perché puntini e quadratini prendano vita e comincino a raccontare la storia delledificio, la data di costruzione, larchitetto che lo firma, le collezioni del museo, la loro storia, le mostre in corso, gli orari di visita e tutto quello che si vuole. Una guida turistica a portata di cellulare.
Non solo, il sistema è particolarmente flessibile: consente di caricare su Qrcode qualsiasi tipo di informazione e di aggiornarlo anche quando lo si desidera. Un esempio? Sulle indicazioni del teatro alla Scala potrebbe essere caricata - è allo studio - la stagione concertistica o gli orari della biglietteria. Così come per Santa Maria delle Grazie si potrebbero ascoltare informazioni pratiche e numero di telefono per prenotare la visita al Cenacolo. Proprio per questo motivo il Qr Code sarà un adesivo applicato al cartello che potrà essere aggiornato e modificato spesso, mentre il cartello, nero e rosso, sarà di metallo. A proteggerli una speciale pellicola antigraffiti. Le indicazioni, inutile dirlo, saranno in italiano e in inglese, mentre sul Qr Code si potranno caricare traduzioni in tante lingue.
I primi venti tabelloni «parlanti» saranno sistemati in centro, davanti al Teatro alla Scala, Museo del Novecento, Santa Maria delle Grazie, palazzo dei Giureconsulti, palazzo della Ragione. A seguire gli altri 120. In totale si tratta di 140 cartelli per un investimento di 1 milione 100mila euro. Attenzione però: Palazzo Marino ne ha spesi solo 500.000, grazie al bando regionale per linnovazione turistica.
«Si tratta di un progetto innovativo - spiega con soddisfazione Alessandro Morelli, assessore al Marketing e turismo del Comune - che fa di Milano uneccellenza del settore. Non solo, questa iniziativa fa il paio con WiMi, la rete wi fi gratuita che fa di Milano una città sempre più accogliente e allavanguardia».
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