«Integrazione sì. Ma quanto ci costi?»

«Integrazione sì. Ma quanto ci costi?»

Sono 366.360 i cittadini stranieri, di origine comunitaria o di altri paesi, residenti al primo gennaio 2009 nei 121 comuni della provincia di Roma. Notevole è la presenza femminile, che si attesta sul 53,8 per cento (media nazionale 50,8 per cento). Altri 9.912 cittadini stranieri si sono stabiliti a Rieti, 19.144 a Frosinone, 23.843 a Viterbo e 30.892 a Latina, per un totale nel Lazio di 450.151 residenti stranieri, tra immigrati di prima generazione e nati sul posto, e un’incidenza dell’8 per cento sulla popolazione della regione. «Ma è la capitale da sola - osserva l’assessore capitolino alle Politiche sociali Sveva Belviso - che accoglie l’83 per cento degli stranieri residenti nella Provincia e l’80 per cento di quelli residenti nella Regione». Un carico notevole, al quale non corrisponderebbe un adeguato supporto finanziario. «Roma - denuncia infatti l’assessore - riceve dalla Regione meno del 10 per cento delle risorse che l’ente Regione destina all’immigrazione. Su un totale di 86 milioni di fondi regionali per le politiche sociali, infatti, la Pisana ne destina all’immigrazione 6,8, di questi 4,8 milioni vanno alla Provincia che, a sua volta, trasferisce a Roma 600mila euro». Il Comune, invece, destina alle Politiche dell’immigrazione il 16 per cento delle risorse del proprio bilancio sociale, in totale 37 milioni l’anno. «Roma - avverte il presidete del consiglio comunale Marco Pomarici - è la seconda provincia italiana per presenza di cittadini stranieri. Per questo è necessaria una particolare attenzione e un particolare impegno da parte di tutte le istituzioni affinché l’inserimento di queste donne e uominni nella società e nei confini normativi dello Stato sia più completa possibile».
I dati sono quelli forniti dall’Osservatorio romano sulle migrazioni realizzato dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con Camera di commercio e Provincia di Roma. A questa realtà la Provincia di Roma dedica un tavolo tematico sull’immigrazione e un Piano provinciale immigrazione e per il 2009 ha messo a disposizione 4,8 milioni di euro per la realizzazione di nuovi progetti, al momento di durata annuale. A sostegno dell’inserimento dei lavoratori stranieri operano i 13 Centri servizi per l’immigrazione (Csi) costituiti dalla Provincia che, grazie all’apporto di mediatori culturali, sono in grado di comunicare in 30 lingue straniere. Nei Csi, nel corso del 2008, si sono svolti 7.635 colloqui, sono stati curati 5.066 nuovi inserimenti e sono stati realizzati 19.238 interventi di risposta ai bisogni espressi. Dal 2002 al 2008 la presenza immigrata in provincia, nonostante il consistente numero di partenza, è aumentata del 157 per cento, e altrettanto è accaduto nelle altre province laziali con incrementi ancora più elevati, in particolare a Rieti (+248 per cento), Viterbo (+235 per cento) e Latina (+276 per cento). Il tempo di permanenza supera in molti casi i 10 anni, come conferma anche il dato delle acquisizioni di cittadinanza per residenza, oltre che per matrimonio. Alle 3.127 acquisizioni di cittadinanza registrate dal ministero dell’Interno nel 2007 vanno poi aggiunti i casi dei minori che hanno raggiunto la maggiore età e che, in quanto nati e vissuti in Italia, sono abilitati a chiedere la cittadinanza direttamente presso il Comune di residenza.
Guardando invece ai minori, nel 2008 i nuovi nati da entrambi i genitori stranieri sono stati 5.290 nella provincia e 6.581 nella regione. In provincia di Roma i minori stranieri sono 71.170, pari al 19,4 per cento di tutta la popolazione, cui se ne aggiungono altri 17.006 residenti nelle restanti province laziali. Se nella media italiana circa 6 minori stranieri su 10 sono nati in Italia, in provincia di Roma lo sono quasi in 7 su 10. Una buona parte di questi minori è iscritto a scuola: 61.549 nel Lazio, 48.648 nella provincia di Roma (31.626 dei quali nella capitale) e 12.901 nelle altre province laziali.

Nella provincia di Roma, inoltre, gli studenti romeni rappresentano il 36,2 per cento degli iscritti e i filippini, al secondo posto, il 7,4 per cento. Un’altra faccia dell’immigrazione nella capitale è quella universitaria, che ha visto studiare nelle tre grandi università pubbliche romane, nell’anno accademico 2008-2009, oltre 7mila universitari stranieri.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica