Inter troppo aiutata? La Roma guida la rivolta

Moratti: "Che astio controdi noi". Moggi: "Allora non era solo la Juve...". In campo anche i politici. Il dibattito: rigore sì / rigore no. I "regali" presunti: 12 casi contestati

Inter troppo aiutata? 
La Roma guida la rivolta

Veleni, accuse incrociate, polemiche infinite, decisioni arbitrali contestate. I toni della sfida Inter-Roma sono saliti in proporzione al numero di sfide tra le due protagoniste indiscusse della scena nazionale negli ultimi anni. E se lo scudetto nerazzurro di nove mesi fa, vinto in volata sui giallorossi, fece arrabbiare l’ambiente di Trigoria («non poteva che andare così, era l’anno del Centenario dell’Inter...», ebbe a dire Maria Sensi), ieri l’episodio del rigore-non rigore di Balotelli ha riacceso gli animi in casa Roma.

Riavvolgendo però il nastro di qualche ora, è ancora forte l’eco delle frasi giallorosse nella pancia di San Siro. «Niente di nuovo. E sul rigore, in tribuna si è visto pure meglio...», l’ironica punzecchiatura di capitan Totti. «Gli errori arbitrali ci possono stare, ma non sempre nello stesso senso. Ho i miei dubbi che possa vincere uno scudetto con la Roma», lo sfogo di De Rossi.

Quella caduta in area di Balotelli e i gesti rivolti alla curva giallorossa fanno ancora discutere sull’aereo che nella notte riporta i giallorossi a Fiumicino. «Balotelli? È un talento straordinario, ma un campione passa anche attraverso il rispetto - dice Panucci -, lui deve capire che non sono gli atteggiamenti giusti». Mexes è più duro: «L’arbitro Rizzoli ha fatto fare a Balotelli quello che voleva». E una bacchettata all’attaccante arriva anche da Carlo Mazzone: «Questo ragazzo si deve dare una regolata, non è il padrone del mondo ed è necessario che qualcuno glielo dica».

Il presidente interista Moratti sembra stupito delle vibranti proteste della Roma e ribatte: «Per me era rigore, quindi non stiamo lì a discutere. Tutte le volte ci deve essere una polemica, il calcio è fatto anche di queste cose ma forse non lo affronto con lo stesso astio dell’altra parte. Mario? Il suo carattere è quello». Il giovane attaccante nerazzurro, che avrebbe subìto anche dei buuu razzisti prima di calciare il rigore (da qui il gesto di zittire il pubblico e le linguacce agli avversari), non sarà oggetto di prova tv. La sua condotta non ricade infatti fra i 4 casi di condotta gravemente antisportiva sanzionati dal nuovo articolo 35 del Codice di Giustizia Sportiva, che punisce le simulazioni e i gol segnati o salvati con la mano. «Non ho visto indignazione per i cori razzisti a Balotelli, che deve sicuramente migliorare il suo comportamento, mentre su Rai e Mediaset si è parlato per ore sul rigore che a velocità normale non era in dubbio - l’accusa del ministro della difesa La Russa, interista doc -. Questo è uno di quei pochi casi dove la politica deve mettere piede nello sport».

E le polemiche sono giunte fino a Montecitorio. Il presidente del Roma Club, Paolo Cento, ha convocato per oggi un’assemblea straordinaria dei soci per decidere «le iniziative di protesta a tutela dei tifosi romanisti» e per una raccolta di firme che consentano un’interpellanza parlamentare sulla gestione degli arbitri nel campionato di serie A. Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, attacca deciso la classe dei fischietti: «È un peccato che gli arbitri abbiano deciso che l’Inter debba vincere il campionato e che la Juventus debba arrivare seconda. Non c’è più il sistema Moggi, ma il trattamento preferenziale riservato dagli arbitri a queste due squadre è evidente e insopportabile».

Chiamato in causa, rispunta anche l’ex dirigente juventino. «Quanto sta accadendo, dimostra che la Juve non ha fatto niente di particolare: agli arbitri viene spontaneo fare certe cose. L’Inter non ha rigori contro da un anno? Evidentemente sono educati...».

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