Internet su misura: tu di che tariffa sei?

Una rete accessibile e un’ampia gamma di servizi sono oggi condizioni fondamentali per lo sviluppo economico e la crescita sociale di qualsiasi paese. La rete deve essere considerata come un servizio universale; da una parte un elemento fondamentale per rimanere agganciati al futuro, dall’altra una garanzia di diritti. Secondo l’osservatorio di Between, la copertura dei servizi di connettività a banda larga su rete fissa (Adsl soprattutto) ha raggiunto ormai (dicembre 2009) il 96% della popolazione italiana. Se si considera anche il contributo delle tecnologie mobili (UMTS e sue evoluzioni) e wireless (Hiperlan, Wi-Fi, WiMAX) tale percentuale arriva al 97%. Per quanto riguarda le generazioni di banda, se la copertura della prima generazione (fino a 7 Mbps teorici) è pari al 96%, la copertura della seconda generazione (20 Mbps, riconducibile all’Adsl2+) arriva solo al 62% della popolazione. Una fotografia impietosa, soprattutto rispetto agli altri paesi europei, visto che a far peggio dell’Italia ci sono solo Grecia, Bulgaria e Romania.
Chiedere e pretendere una connessione a internet veloce è sia un diritto, sia una reale necessità, visto che tutto il mondo del web si è in questi ultimi anni irrobustito con servizi sempre più esosi di banda come dimostra il boom dei siti di social networking, di gaming online e di video in streaming. La scelta di una connessione a Internet deve dunque partire da alcuni elementi di valutazione che riguardano proprio il tipo di utilizzo che si intende fare. L’utente occasionale che non necessità di scaricare grandi quantità di dati può scegliere un collegamento «Adsl1» con velocità fino a 7 Mbps e come abbiamo visto, in questo caso la copertura è pressoché totale. Chi invece ha esigenza di una rete più robusta deve riferirsi a una connessione di tipo «Adsl 2+» capace di raggiungere velocità teoriche superiori ai 20Mbps, purtroppo però in questo secondo caso la disponibilità del servizio, al momento taglia fuori quasi il 40% della popolazione italiana, quindi è opportuno verificarne la disponibilità effettiva chiedendo direttamente all’operatore.
Veniamo ora alla questione della giungla di offerte. Smarcare il punto della velocità è la cosa più semplice, il difficile è districarsi in una marea di proposte differenziate a seconda degli operatori e dei servizi a disposizione. Il primo elemento di valutazione è la scelta tra una Adsl «nuda», ovvero senza servizi di telefonia, oppure le promozioni «tutto incluso». In linea di principio le formule a pacchetto risultano più convenienti perché riescono a fare una sorta di economia di scala con budget interessanti. Facciamo un esempio: scegliendo l’operatore TeleTu, l’offerta solo Adsl1 flat senza limiti ha un costo di 19,90 euro al mense, mentre se prendiamo l’attuale offerta Absolute Adsl di Infostrada acquistabile via web che include sia la connessione a Internet, sia telefonate illimitate verso numeri fissi (in Italia, Europa Occidentale, Usa e Canada), si paga solo 19,95 euro al mese con prezzo bloccato fino al 2013. La convenienza risulta evidente. Il consiglio è quello di mettere a confronto i pacchetti «tutto incluso» offerti dai diversi operatori facendo attenzione ad alcune variabili non banali. La prima è il «canone di installazione» che a volte viene richiesto, cifre che possono raggiungere anche i 100 euro, la seconda verifica è il prezzo che si andrà a pagare una volta terminata l’eventuale offerta, in terzo luogo esistono delle opzioni da controllare come il noleggio del router necessario per il collegamento Adsl (alla lunga conviene comprarselo visto i costi in discesa di questi dispositivi).

Attenzione anche alle clausole di rinnovo automatico; per essere certi di avere accesso sempre alla tariffa migliore conviene valutare il passaggio ad altre opzioni o altri operatori tre mesi prima della conclusione dei contratti, in modo da avere il tempo necessario per inviare la disdetta 1 o 2 mesi prima della scadenza a seconda dei tipi di accordi sottoscritti.

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