Casini esce allo scoperto e dice chiaramente di volere un accordo con la sinistra. L'ammissione arriva in questo preciso momento perché il leader Udc è convinto che il voto anticipato sia più vicino: per "colpa" di Berlusconi. Dunque occorre prepararsi per tempo alle urne. "Ho sempre ritenuto - dice il leader Udc a margine della direzione nazionale del suo partito - che la prospettiva sia un patto per affrontare le emergenze tra progressisti e moderati", . "Oggi - prosegue - si è realizzato con il governo tecnico, ma la strada è un governo politico per risollevare il Paese a affrontare l’emergenza che non durerà poco per arrivare così agli Stati Uniti d’Europa costruiti attorno al rapporto tra le due grandi famiglie del Ppe e del Pse".
Chi dice via dall'euro è fuori dal Ppe
Casini sferza un duro colpo a Berlusconi ricordando che "basta fare un giro in Europa per capire che il Ppe non ha niente a che fare con chi ha voglia di uscire dall’Europa". "I mercati - osserva il leader Udc - prendono di mira diversi Paesi, non perché non credono a misure specifiche, ma per chiedere se crediamo all’Unione europea e negli Stati Uniti d’Europa".
Il Pdl vuole solo indebolire Monti
In un passaggio del suo ragionamento Casini denuncia quello che, a suo dire, è un disegno subdolo e per certi versi diabolico del Pdl: paventare l'uscita dall'euro non per convinzione ma solo per danneggiare il governo. "Qualcuno chiede a Monti di fare miracoli, ben sapendo che questo non è possibile. Spazio per furberie non ce n’è più.
Da che lato degli schieramenti politici arrivi il rischio" di far mancare il sostegno al governo è sotto gli occhi di tutti. "Nel Pdl - aggiunge - parlano un giorno di uscita dall’euro e il giorno dopo dicono di voler sostenere il governo. Tanta confusione fa male però all’esecutivo".
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