In attesa di scoprire come evolverà la situazione politica, se - e come - si formerà un governo e con quali forze politiche, le ipotesi in campo al momento sono quattro: un accordo di larghe intese, o "governissimo" che dir si voglia, frutto di un accordo Pd-Pdl; un nuovo governo tecnico; esecutivo di scopo, con l'incarico di fare 3-4 riforme essenziali (tra cui la legge elettorale) e tornare poi al voto; esecutivo di minoranza, sul modello della Sicilia, in cui Crocetta è al timone della Regione con l'appoggio esterno del Movimento 5 Stelle. Grillo dovrebbe fornire il proprio sostegno al Senato, step by step, senza entrare ufficialmente nella maggioranza. Resta, però, lo scoglio della fiducia, sia alla Camera che al Senato, che è necessaria per il governo. Al di là delle dichiarazioni di facciata, dove prevale un clima di sostanziale guerriglia, con accuse e dure repliche tra le varie forze politiche, le diplomazie del Pdl e del Pd stanno lavorando per vedere se vi sono i margini per mettere in campo un governo di larghe intese. E spunta l'ipotesi Cancellieri, la "carta" super partes che Napolitano starebbe valutando di gettare nella mischia. Una sorta di Monti-bis, in attesa di tempi migliori.
Intanto il segretario del Pdl Angelino Alfano, da Palermo si scaglia contro il Pd: "La sinistra immagina il governo come presa del potere per eliminare l’avversario politico. Questa è la sinistra italiana. Il Pd è davvero confuso. La sinistra non ha capito la gravità del momento. Il Pd ha una grande responsabilità che non può usare contro gli interessi nazionali per puri interessi di parte". La cosa che Alfano rimprovera ai democratici è di non avere il senso della misura, di non comprendere il rischio cui sta andando incontro il Paese. E di pensare, quindi, più al bene proprio che all'interesse generale. "È vero - riconosce Alfano - tocca al Pd la prima parola, ma sono pregati calorosamente di non fare drammaticamente sbattere il Paese contro un muro".
"La sinistra immagina di governare il Paese con la priorità del falso in bilancio, della ulteriore modifica dell’anticorruzione e della legge sul conflitto d’interessi. Così daremo da mangiare a milioni di disoccupati e a 8 milioni di cittadini a rischio povertà conflitto di interesse".
Scenari in caso di nuove elezioni
"Se dovessimo tornare alle urne - prosegue il segretario del Pdl - non le temeremo. E faccio un pronostico, se si andasse a votare si riproporrebbe il modello siciliano, cioè quanto è successo oggi alla Regione: a vedersela saranno il Pdl e Grillo, mentre il Pd, come è accaduto nell’Isola, resterà dietro. L’elettorato punirà l’attegiamento contro il Paese del Partito democratico".
Alfano ha poi aggiunto che "la manifestazione del 23 marzo non sarà un fatto isolato. Torneremo spesso nelle piazze e tra gli italiani con l’impegno personale e forte di Berlusconi".
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