RomaTerzo stupro a Roma in dieci giorni. Ultimo scenario lex ambasciata somala nellesclusiva via dei Villini, da un anno a questa parte un covo popolato da barboni e pusher nordafricani. E mentre lopposizione strumentalizza parlando di «capitale degli stupri» il sindaco Alemanno si difende e attacca: «Basta, lo faccio murare una volta per tutte quelledificio lì». Anche stavolta il comune denominatore delle aggressioni è lo straniero senza fissa dimora, la vera emergenza cittadina. Lultima violenza è stata denunciata venerdì notte da una diciottenne italiana di origini croate che ha raccontato di essere stata stuprata da tre uomini di colore allinterno delledificio abbandonato dellex-ambasciata. La giovane, in lacrime, seminuda e senza pantaloni, si trovava in via Nomentana poco distante dal luogo dello stupro quando è stata soccorsa e trasportata allUmberto I. Gli accertamenti hanno confermato la violenza sessuale.
La ragazza avrebbe conosciuto uno dei due stupratori alla stazione Termini. I due, dopo qualche bicchierino di troppo, sarebbero andati nello stabile abbandonato dove sarebbero arrivati gli altri due. Lì si sarebbe consumata la violenza. Per oltre due ore polizia e vigili del fuoco hanno perquisito il villino e ai loro occhi si è materializzato lo spettacolo allucinante da tempo noto: in pieno centro di Roma esiste una «casa di fantasmi neri» occupata da un centinaio di somali. Lispezione si è conclusa con larrivo di due pullman della polizia sui quali sono stati fatti salire tutti, poi lo sgombero. Tre i sospettati, fermati e interrogati tutta la notte. Tra i testimoni cè Zacaria che si difende: «Sono innocente, abbiamo denunciato noi il fatto. Uno di noi, Mohammed Ibrahim, ha chiamato la polizia mentre trattenevamo due sospettati. Laltro è fuggito ma non lo conosco...».
È la terza violenza sessuale in 10 giorni. Solo una settimana fa una spagnola di 23 anni aveva denunciato uno stupro a Trinità dei Monti. La giovane aveva detto agli agenti di essere stata minacciata con un coltello da due giovani, probabilmente romeni, che hanno abusato di lei dopo averla portata con forza tra due auto in sosta. Tre giorni prima, invece, una turista statunitense di 27 anni, era stata aggredita e violentata da un romeno in una cabina elettrica a Villa Borghese.
E ieri mattina vertice in prefettura, presenti anche lambasciatore somalo e il delegato alla sicurezza Ciardi. «Quel posto va chiuso - ha proposto Alemanno - O lambasciatore è in grado di riprendere il controllo di quel posto o lo faccio murare...». Per il sindaco gli occupanti dellex ambasciata «hanno sì la qualifica di rifugiati politici ma secondo lambasciatore somalo sono solo delinquenti». Ma per il primo cittadino questa violenza differisce dalle altre. «La terza aggressione ha caratteristiche diverse. Negli altri casi si è trattato di aggressioni in strada. In questo specifico si tratta di un edificio occupato e non è un problema di controllo del territorio. Il problema dellex ambasciata somala, occupata da mesi da decine di rifugiati politici somali, non è stato risolto anche per responsabilità politiche di una sinistra che ha accusato la polizia di brutalità. In questo modo si è creata nellopinione pubblica una lettura del caso che ha impedito di risolvere la situazione».
Ledificio in via dei Villini era stato sgomberato il 12 novembre 2010 e riconsegnato allambasciatore di Somalia. «In quelloccasione - riferisce il delegato comunale alla sicurezza, Giorgio Ciardi - furono allontanati 120 immigrati somali, rifugiati o richiedenti asilo. Da allora, comunque, la residenza è rimasta vuota dando, così, la possibilità ai vecchi occupanti di riprenderne possesso».
Sullepisodio interviene Daniela Santanchè, leader del Movimento per lItalia per chiedere al ministro La Russa un potenziamento dei controlli tramite lesercito: «Cè unescalation di violenza - si legge in un comunicato - contro le donne a Roma, ma la sinistra farebbe bene a non strumentalizzare. Bisogna comunque impegnarsi di più, fino a chiedere al Ministro La Russa un potenziamento dellimpiego dei militari per il controllo del territorio».
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