Ballottaggio primarie, battaglia sulle regole

Compromesso sulle regole del ballottaggio: iscrizione via fax o via mail. Per Renzi: ci sono in ballo 800mila voti

Ballottaggio primarie, battaglia sulle regole

La partita pre-confronto televisivo si è giocata sulle regole per il ballottaggio. Una circolare del quartier generale di via Tomacelli ha precisato che "chi non ha votato al primo turno delle primarie potrà registrarsi per il ballottaggio di domenica prossima anche via fax o mail".

Per i nuovi elettori, c'è tempo fino alle 20 di venerdì 30 novembre. Il giorno dopo, le "giustificazioni" verranno vagliate dal comitato garante e verrà comunicato l'esito ai rispetti potenziali elettori. Comunque sia, verranno contemplati solo "i casi eccezionali indipendenti dalla propria volontà, come ha spiegato Luigi Berlinguer, presidente del Colleggio dei Garanti, il quale ha assicurato che "le regole delle primarie non sono cambiate".

Nonostante ciò, Renzi ha subito provveduto a fornire una stima dei potenziali nuovi elettori. Secondo il rottamatore, "i numeri ufficiali del Pd dicono che la differenza di votanti al primo turno (tra lui e Bersani, ndr) è meno di 300mila voti. Bene, ci sono 600mila voti in libertà tra chi ha votato altri candidati. Ce ne sono altri di quelli che potranno registrarsi anche se solo entro venerdì: io sono certo che saranno almeno altri 200mila come minimo". In totale fanno 800mila. E Renzi punta a farne bottino.

La vera gara di stasera si giocherà sui contenuti. Con Bersani che, incassato il sostegno di Nichi Vendola ("le sue parole profumano di sinistra"), proporrà la sua ricetta per il Paese. E con Renzi che si adopererà a far sapere agli italiani che "noi abbiamo un'idea diversa non solo su chi deve essere l'allenatore, ma anche sulla tattica, sulla squadra, sulla formazione".

La tattica è la rottamazione. La squadra e la formazione non contemplano invece Pier Ferdinando Casini perché "se vinciamo noi la foto di gruppo del centrosinistra sarà quella del futuro non quella di chi in questi vent'anni ha parlato a lungo di coesione e poi ha mandato a casa due volte Prodi", ha spiegato Renzi.

Che poi ha ribadito alcuni punti programmatici: "Basta con il finanziamento pubblico ai partiti, con la logica dei vitalizi, con gli investimenti sulle grandi opere, sulle riforme che non riformano nulla, sugli inciuci e gli accordi, sulle nuove costruzioni anziché sul recupero ambientale del territorio".

Bersani, dal canto suo, è sicuro dei suoi mezzi, pensa alla vittoria e ai quasi dieci punti di distacco del primo turno, e si prepara all'accordo con Nichi Vendola, come annunciato dallo stesso Renzi. "Bersani giovedì farà l’accordo con Vendola e faranno un comizio insieme.

I vendoliani secondo me non li convince mica perché i vendoliani se sono contro l’apparato come fanno a votare per avere in omaggio nel pacchetto anche D’Alema, Bindi e Casini?", si è chiesto Renzi. La risposta arriverà domenica al ballottaggio. Adesso è il momento di parlare di contenuti, di programmi. E di convincere gli elettori a credere in Bersani o in Renzi.

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