Cari ragazzi, sulle pensioni lotto per voi

Cari ragazzi, sulle pensioni lotto per voi

di Cari ragazzi,
sono lieta di leggere che un tema così apparentemente lontano come le pensioni venga affrontato in maniera consapevole e intelligente, anche con un confronto tra generazioni.
Attribuisco grande valore al dialogo all’interno delle famiglie e verificare che, nel vostro caso, tutto questo è relativo ad un argomento per voi così lontano nel tempo, mi fa ancor più piacere.
Rivolgo però la mia risposta a voi perché è alle future generazioni che dobbiamo guardare. Il lavoro del governo Monti è guidato dalla logica e prospettiva di avere come priorità la salvaguardia delle future generazioni.
Non basta una bacchetta magica per risolvere i problemi, meno che mai quelli che nascono dal perpetuarsi di privilegi che anche, e soprattutto, al ministro del Lavoro appaiono ingiustificati e ingiustificabili.
Ma non ci si deve arrendere e le battaglie giuste vanno combattute. Quella che riguarda le pensioni dei parlamentari l’abbiamo vinta, anche grazie al senso di responsabilità dimostrato dai presidenti dei due rami del parlamento.
Le pensioni di Camera e Senato sono infatti «uguali» alle altre già dal 1 gennaio 2012. Altri ambiti si sono rivelati meno disponibili; il ministro del Lavoro non può far altro che sollecitarli a rivedere il loro sistema pensionistico dovendo comunque rispettare l’autonomia che è loro concessa.
Caro Francesco, ha ragione tuo fratello grande a dirti che la pensione «è un assegno che lo Stato versa ogni mese a chi è troppo vecchio per lavorare e come premio per avere faticato tutta la vita», ma il problema è proprio qui. Per troppo tempo la pensione è stata data non a chi era in quella condizione, ma a chi per qualche motivo, che non è questa la sede per ricordare, aveva ottenuto quel privilegio. Un privilegio che in verità era ancora più ingiusto perché, almeno in parte, ricadeva sulle spalle di chi era più povero.


Anche per questo, le vostre riflessioni, che mi sono state trasmesse dall’avvocato Bernardini de Pace, con la sua lettera aperta, sono per me motivo di stimolo e ulteriore incoraggiamento a non rinunciare: vi garantisco il massimo impegno perché le ineguaglianze vengano superate con l’idea di contribuire, per la mia parte, a disegnare un futuro migliore per i giovani. Un caro saluto.
*ministro del Welfare

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