Ddl anticorruzione, scontro sugli emendamenti PdlProposta di Catricalà sul supercommissario, la Severino frena

Roma Si riapre lo scontro sul ddl anticorruzione, perché tra i subemendamenti al ddl presentati in commissione Giustizia è rispuntata la norma salva-Ruby (trasformare nell'articolo 319 quater, concussione per induzione, il termine «indebitamente» con «illecitament» e la parola «induce» con il termine «determina»). Il provvedimento dovrebbe approdare al Senato già domani. E nel frattempo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà lancia l'ipotesi di un supercommissario (scelto dal governo ed eletto in Parlamento con la maggioranza qualificata dei due terzi) per contrastare la corruzione nella pubblica amministrazione. Ma il ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi frena e sottolinea che la priorità è approvare al più presto il ddl.

Anche il ministro della Giustizia Paola Severino ha precisato: «Si faccia con un provvedimento diverso da quello sull'anticorruzione». Catricalà però ha rilanciato sostenendo che se «si potrebbe inserire anche nella legge di stabilità».

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