La politica corre ai ripari. O almeno così promette nelle ore concitate che seguono la sentenza sul caso Sallusti. Ma dal 26 settembre sono passati oltre due mesi e il Parlamento non ha partorito nemmeno il famoso topolino.
Tramontata dopo pochi giorni l'idea del decreto legge, in commissione a Palazzo Madama si è lavorato per settimane a un ddl sulla diffamazione che eliminasse il carcere per i giornalisti. Ma poi, al passaggio in Aula, ecco che la cella ritorna nel testo. E il 26 novembre il voto dei senatori affossa definitivamente la legge sulla diffamazione.
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