Roma - «Ho la sensazione che Renzi sia in difficoltà». Antonio Tajani (Fi), vice presidente della Commissione Ue, lascia la frase a mezz'aria.
Perché lo vede in difficoltà?
«Perché mi sta attaccando in modo ridicolo».
Tipo?
«Dice che ho preso un anno sabbatico dalla Commissione. Che per cercarmi dovrebbero coinvolgere Chi l'ha visto?. Eppure, quando da sindaco è venuto a Bruxelles mi ha trovato nel mio ufficio. E quando è venuto come presidente del Consiglio ha elogiato l'azione a sostegno delle imprese, che ho sempre portato avanti dall'inizio del mio mandato. Insomma, sta cambiando idea ogni cinque minuti. La realtà del suo nervosismo, però, credo abbia altre radici».
Cioè?
«Che non sta mantenendo gli impegni assunti».
Per esempio?
«Quelli sul pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione a favore delle imprese. Doveva fare un decreto legge e ha fatto un disegno di legge. Aveva detto che li avrebbe pagati entro maggio, poi entro l'estate, poi entro San Matteo: che è il 21 settembre. La verità è che il governo non paga i debiti verso le imprese. Ed il fatto che io lo stia incalzando su questo fatto, credo gli dia fastidio. Perché è la prova che non mantiene gli impegni».
Tra l'altro c'è anche una procedura d'infrazione aperta contro l'Italia, non è vero?
«Certo che c'è. Gli uffici della Commissione mi dicono che il governo sta cercando di fare di tutto pur di bloccarla, con interpretazioni giuridiche che sfiorano il ridicolo. L'obbiettivo di Palazzo Chigi è quello di rinviare l'applicazione della procedura d'infrazione e della messa in mora a dopo il 1° luglio...».
... quando l'Italia diventerà presidente di turno della Ue...
«No. Quando lascerò, se eletto al Parlamento europeo, l'incarico di vice presidente. Intanto, le imprese italiane stanno aspettando 80 miliardi di pagamenti arretrati dallo Stato e che sono già contabilizzati all'80% nei conti pubblici».
Vuol dire che questi soldi non peserebbero sul bilancio dello Stato?
«C'è una lettera del 18 marzo 2013 a firma congiunta di Olli Rehn e mia che dice espressamente come l'accelerazione del pagamento dei debiti pregressi venga visto dalla Commissione Ue come un fattore attenuante del Patto di Stabilità».
Cosa significa fattore attenuante?
«Che lo Stato può pagare i debiti, già compresi nel calcolo del debito, senza appesantire il bilancio pubblico. E questa facoltà viene riconosciuta all'80%. Vale a dire, che il governo deve stare attento soltanto al 20% dello stock del debito pregresso, perché questo viene contabilizzato nel deficit. E l'Italia si è impegnata a non superare il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil».
Se le cose stanno così, perché il governo non
«Bisogna chiederlo al presidente del Consiglio e al ministero dell'Economia. Per parte mia, osservo un crescente nervosismo di Renzi soprattutto contro la mia persona: mi apprezza a Bruxelles e mi critica a Roma».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.