Decadenza del Cav Casini e Monti aprono

Casini: "Ci vuole equilibrio". L'ex premier: "La grazia? Non sarebbe scandalosa". Nel Pd aumentano i "ribelli"

Decadenza del Cav Casini e Monti aprono

Se da un lato c'è Guglielmo Epifani che continua ad annunciare che il Pd voterà a favore della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, dall'altro lato della barricata trovi personaggi che non ti aspetti. Come Pier Ferdinando Casini e Mario Monti. "La grazia? È una ipotesi che non troverei affatto scandalosa", ha dichiarato al Foglio l'ex premier.

Che poi ha aggiunto: "Non sfugge l'eccezionalità del caso Berlusconi, ma il punto è la sua condanna che non può certo essere cancellata dal Senato, neppure nei suoi altri effetti di legge che, lo ripeto, il Parlamento (e in buona misura gli stessi parlamentari che oggi dissentono) votarono nove mesi fa in piena consapevolezza. I casi eccezionali vanno casomai affrontati con provvedimenti d’eccezione, ad esempio la grazia, che non troverei affatto scandalosa, a differenza di Beppe Grillo, proprio per il ruolo che Berlusconi ha avuto".

"Ci vuole equilibrio. I professori Onida, Capotosti, D'Onofrio riflettono sulla possibilità che il Senato chieda un approfondimento alla Corte Costituzionale, non scartiamola a priori, uno Stato di diritto non prevede i saldi di fine stagione, ma dobbiamo essere consapevoli che questa non è una vicenda come le altre. Berlusconi non è un condannato qualsiasi, è un signore che nonostante le condanne giudiziarie continua a essere il leader di quasi metà del Paese", spiegava ieri Casini in merito alla legge Severino.

Tornando in casa democratica invece volano gli stracci. E l'unità si è già rotta da tempo. Infatti, ogni giorno spunta un nuovo esponente del Pd che apre al Cav e va contro la linea del segretario. "La Corte di Lussemburgo potrebbe essere interpellata perché dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna", ha dichiarato Luciano Violante. "Se esiste la possibilità di ricorrere alla corte di Strasburgo, non vedo come questa possibilità possa essere negata a Berlusconi.

Deve poter utilizzare tutti gli strumenti a disposizione", gli ha fatto eco Giampaolo Galli. "Aspetto di sentire l’altra campana e di capire. Anche perché è la prima volta che questa legge viene applicata", ha affermato Giorgio Tonini.

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