Assessore, festeggia?
«No, però...»
Massimo Giordano è uno dei leghisti quarantenni che ha fatto la fortuna del Carroccio al Nord. Dopo 9 anni come sindaco di Novara dal maggio scorso è entrato nella giunta guidata da Roberto Cota come assessore regionale allo Sviluppo economico. Nella polemica sul 17 marzo Giordano (ieri era a casa malato e in attesa di visita fiscale) si allinea alle posizioni del Carroccio.
Però?
«Sa che il Broletto di Novara è uno dei progetti di restauro e conservazione in occasione delle celebrazioni per i 150 dellUnità dItalia?».
No. E allora?
«Sa che è lunica che è stata già realizzata?».
Con soldi pubblici?
«Tredici milioni: dieci milioni dai soldi del 150esimo e tre da una fondazione Cariplo. Dalle tasche dei novaresi non ho preso un euro. Un palazzo municipale del Quattrocento che diventerà sede di una collezione permanente di quadri che si chiama Galleria Giannoni. È unopera straordinaria, meravigliosa».
Beh, ma un leghista che batte cassa è una notizia...
«Sa, me lha detto anche lallora governatore Mercedes Bresso, al tempo. Ma quelli sono i soldi del Nord che tornano a casa».
Ancora con questa storia del federalismo?
«È la riforma delle riforme (Etciù!, starnutisce), che unirà davvero lItalia. Il nostro Paese ha bisogno di un nuovo patto sociale. La legge premierà il nostro sforzo ventennale per garantire nel nostro Paese quei principi di giustizia, responsabilità ed equità necessari per il buon funzionamento della cosa pubblica»
Ci dia un buon motivo per non festeggiare lUnità dItalia il prossimo 17 marzo.
«Non sono contrario se qualcuno festeggia. Però, proprio adesso che ci sono timidi segnali di ripresa economica, perdere due giorni di lavoro - perché tanto cade di giovedì e qualcuno farà il ponte - non mi sembra una buona idea. Anzi bisogna lavorare di più».
Non mi sembra sufficiente come motivazione...
«Se pensiamo a questo giorno come la festa del centralismo, allora sarebbe la festa della Disunità dItalia. Se vuole le dico cosa farò io».
Prego
«Come assessore regionale allo Sviluppo economico ho finanziato la mostra del Futuro come iniziativa legata ai 150 anni».
Una pataccata autocelebrativa?
«No, tuttaltro.
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