Ecco le regole delle primarie del centrosinistra

Le regole sulle primarie della sinistra, tanto contestate da Matteo Renzi, sono state approvate definitivamente il 19 ottobre dal "Collegio nazionale dei garanti". Prima di tutto è stata ufficializzata la data: si voterà domenica 25 novembre, dalle 8 alle 20. Nel caso in cui nessuno dei candidati raggiungerà il 50% più uno dei voti validi, la domenica successiva (2 dicembre, stesso orario) i due più votati vanno al ballottaggio.

Chi può votare

Si tratta di "primarie aperte". Vuol dire che tutti, non solo gli iscritti ai partiti del centrosinistra, possono votare, purché sottoscrivano un documento, il pubblico appello di sostegno della Coalizione di centro sinistra "Italia Bene Comune" e dichiarano di riconoscersi nella sua Carta d'intenti, il documento programatico siglato da Bersani (Pd), Vendola (Sel) e Nencini (Psi). Firmando questo documento l'elettore non si iscrive ad alcun partito ma entra a far parte dell'Albo degli elettori: potrà votare, così, alle primarie per scegliere il candidato del centrosinistra a presidente del Consiglio. E solo se si sarà iscritto per tempo, dal 4 novembre al 25 novembre, nelle sedi stabilite, pagando almeno due euro, potrà votare. Nelle precedenti primarie la sinistra aveva esteso il diritto di voto anche ai sedicenni. Questa volta no. E' uno dei punti che Renzi ha contestato di più, oltre alla preregistrazione nell'albo degli elettori. Non ci si può iscrivere contestualmente al voto.

Non possono votare coloro che non abbiano sottoscritto il pubblico Appello e la carta d'intenti o coloro che svolgano attività politica in contrasto con la coalizione di centro sinistra denominata "Italia bene comune" e varata dai partiti che hanno dato vita alla carta d'intenti (Pd, Sel e Psi). In altre parole, chi fa politica in forze avversarie o comunque non alleate al centrosinistra, devono stare fuori dalle primarie.

Chi si può candidare

Per essere ammessi alle primarie i candidati devono depositare, entro il 25 ottobre, almeno 20mila firme di sottoscrittori - che contestualmente si dichiarino elettori del centrosinistra - di cui non più di 2mila in ogni Regione. All'atto del deposito della candidatura ciascun candidato sottoscrive l'impegno a rispettarne l'esito, a collaborare lealmente e pienamente, in campagna elettorale e per tutta la legislatura che seguirà alle elezioni, con il candidato scelto dalle primarie, ad attenersi ai contenuti della Carta d'intenti.

Trasparenza

Ciascun candidato deve comunicare al Consiglio dei garanti - e pubblicare online - con cadenza settimanale, ogni contributo diretto o indiretto superiore ai 500 euro, e rendere disponibile al suddetto consiglio tutta la documentazione relativa alle entrate e alle spese per le primarie. E' vietato ai candidati di farsi pubblicità a pagamento, in qualsiasi forma. Il Consiglio dei garanti vigila sul rispetto delle regole. Ai candidati è raccomandata la sobrietà nella raccolta e nell'uso delle risorse.

Chi sono i garanti

Quattro persone, tre professori universitari e un politico, hanno scritto le regole delle primarie. Vediamo chi sono: Francesca Brezzi, ordinario di Filosofia morale all'Università di Roma 3; Luigi Berlinguer, già rettore dell'Università di Siena ed ex ministro dell'Istruzione dal 1996 al 2000; Mario P.

Chiti, avvocato, professore ordinario di diritto amministrativo all'Università di Firenze; Francesco Forgione, già presidente della Commissione parlamentare antimafia (dal 2006 al 2008), giornalista e studioso dei fenomeni mafiosi.

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