Suicidi, contestata la Boldrini: "Doveva starsene a casa sua"

Nelle Marche i funerali dei tre anziani suicidi tra dolore e rabbia. L'ira dei presenti: "È omicidio di Stato"

Lutto cittadino a Civitanova Marche dopo il suicidio di tre anziani
Lutto cittadino a Civitanova Marche dopo il suicidio di tre anziani

La crisi economica continua a mietere vittime. Il tragico elenco dei suicidi si allunga di giorno in giorno in quella che ha sempre più i contorni di una tragedia di Stato a cui il governo Monti non riesce a mettere la parola "fine". La pressione fiscale da record, gli ingenti debiti contratti dalla pubblica amministrazione con le imprese, le riforme sbagliate che hanno indebolito il mercato del lavoro e la crisi finanziaria che sta mettendo in ginocchio l'intera Eurozona colpiscono indiscriminatamente pensionati, imprenditori, liberi professionisti e giovani. Ieri l'ennesimo suicidio: tre persone si sono tolte la vita a Civitanova Marche. Oggi, durante i funerali, i parenti delle vittime hanno criticato la presidente della Camera Laura Boldrini: "Faceva meglio a non venire...".

"Ci tenevo ad essere qui, è una tragedia immensa". All'indomani della tragedia che ha sconvolto l'Italia, la Boldrini si è presentata al Comune di Civitanova Marche per preendere parte a una riunione aperta in memoria dei coniugi suicidi. Una partecipazione che non è stata gradita né dai cittadini che l'hanno apertamente contestata né dai familiari delle vittime. "Hai paura ha parlare con noi? Eppure sei una marchigiana...", ha detto un uomo rivolgendosi alla Terza carica dello Stato. "È l'ennesima tragedia legata alla crisi del lavoro e del reddito delle famiglie", ha commentato a caldo la Cgil puntando il dito contro il ministro del Welfare Elsa Fornero e contro la sua riforma del mercato del lavoro. Lui, Romeo Dionisi, 62enne senza alcuna entrata economica; lei, Anna Maria Sopranzi, 68 anni, un assegno mensile di pensione minima. Un residuo di futuro buio, senza soldi, un futuro collassato dalla crisi. E hanno scelto di morire: si sono impiccati nel garage di casa, nascondendosi ancora una volta alla gente. Un dramma originato dalla crisi economica nelle Marche, già simbolo di sviluppo, e che a sua volta ha generato un altro dramma: il fratello di lei, ex operaio di 73 anni, appresa la notizia, non ha retto al dolore e si è tolto la vita anch’egli, gettandosi in mare. Quando, nel pomeriggio, nella Chiesa di San Pietro e Paolo di Civitanova Marche sono arrivati i feretri dei tre anziani si sono levate numerose grida dalla folla presente: "Questo è un omicidio di Stato". E ancora: "Omicidio della politica", "Ladri", "Vergogna" e "Neanche gli animali sono trattati così".

Nelle precarie condizioni economiche in cui vivevano i Dionisi, si trovano numerosi italiani. Secondo le ultime rilevazioni dell’Eurispes, il 60,6% degli italiani (tre su cinque) è costretto a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese; il 62,8% ha grandi difficoltà ad affrontare la quarta (quando non la terza) settimana. I dati non dicono che Anna Maria, Romeo, Giuseppe sono morti per questo."Questo caso è ancora più grave perché coinvolge un lavoratore esodato che si è trovato nella condizione di non avere più né un lavoro né una pensione a causa della riforma Fornero", ha commentato la Cgil invitando i tecnici a "intervenire con misure efficaci per affrontare i temi del lavoro, della difesa dei redditi e di risolvere definitivamente la vergognosa situazione degli esodati". Nel corso delle ore le accuse alla Fornero si sono moltiplicate. Accuse che, però, il ministro del Welfare ha subito respinto al mittente. "Sono profondamente addolorata per questo fatto tremendo e per la solitudine che devono aver vissuto queste tre persone - ha spiegato - evidentemente hanno sentito troppo forte il peso della crisi che stiamo vivendo". Davanti a questa tragedia, tuttavia, la titolare del Welfare invita a onorare la memoria dei tre suicidi lavorando in modo costruttivo. "Questo drammatico episodio - ha continuato - aggiunge dolore al mio stato abbastanza pesante di questi giorni in cui ho continuato a lavorare con il massimo impegno. E sia chiaro: non per creare problemi, ma per risolverli". La Fornero non ci sta a firnire sul banco degli imputati e respinge le accuse che le sono state mosse dalla Cgil. A chi punta il dito contro di lei e il governo Monti, accusandoli di "eccessiva rigidità", ha replicato spiegando che se non avesse innalzato l’età per la pensione, sarebbe stata attaccata "per inefficienza".

Sulle riforme del lavoro e delle pensioni, il ministro ha infatti voluto confermare la linea portata avanti in tutti questi mesi: "Ho sempre salvaguardato il bene non dell’Italia ma delle famiglie italiane che ho avuto e che ho a cuore. Perchè se non ci fossimo impegnati in quella direzione, se non avessimo fatto quelle scelte sarebbe stato un disastro per tutte le famiglie del nostro Paese".

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