Roma - Annalisa Chirico, ma perché Siamo tutti puttane, come dice il titolo del tuo libro? Suona un po' offensivo.
«E invece non lo è, perché uso questo termine in senso lato per indicare le persone che vogliono farsi strada, riuscire nella vita. E per farlo usano le doti avute dalla sorte come meglio possono, che siano del corpo o della mente».
Ma metti sullo stesso piano un carisma innato, una mente brillante o un invidiabile decolletè.
«Credo che ci sia eccessiva attenzione al corpo, troppa pruderie. Usare un bel seno non è più disdicevole che sfruttare una mente intelligente. Non c'è una gerarchia. Ma in Italia negli ultimi 20 anni per rispondere alla variabile imprevista Berlusconi il dibattito si è incancrenito. Tutta colpa di un femminismo talebano con il quale la sinistra spostava lo scontro dal piano politico a quello morale, per potersi affermare non per quello che faceva ma per ciò che presumeva essere: moralmente superiore».
Eppure, la portavoce della Lista Tsipras Paola Bacchiddu per raccogliere voti come candidata alle europee ha postato su Facebook e Twitter la sua foto in bikini, scrivendo: io uso qualunque mezzo.
«Ed è stata criticata per questo anche da sinistra. Invece la sua è una trovata goliardica e va d'accordo con la tesi del mio libro: il rifiuto di ogni stereotipo della sinistra femminista bacchettona, che ci ha fatto credere di dover scegliere tra Belen e una dotta professoressa, tra madonne e puttane. Non può essere così. Ricordo Bersani che diceva: Belen non potrà essere mai un modello per mia figlia. Come lui parlano tanti esponenti di sinistra, opponendo al berlusconismo il boldrinismo. Mentre Renzi ha capito che è un errore e si è smarcato».
Il libro è nato quando seguivi il «pornoprocesso» alle Olgettine, come l'hai definito...
«Da cronista ho visto lì confondere il reato con il peccato. Ho provato rabbia e incredulità sentendo fare alle 33 ragazze, non imputate ma testimoni, domande piccanti sulla lingerie e i comportamenti sessuali. Mentre giornaliste di sinistra facevano credere di difendere la dignità della donna quando strumentalizzavano quelle ragazze in chiave anti Berlusconi. Come se l'unico assillo delle donne italiane fosse l'indomito fallo dell'allora premier».
A te che impressione hanno fatto le Olgettine?
«Non sono certo 33 timorate di Dio, ma ragazze che inseguono i loro sogni. Chi siamo noi per giudicarle, per negare il sacrosanto diritto di ciascuno di farsi strada come può? Il letto è un luogo invalicabile. Bisognerebbe ripristinare il rispetto per la privacy delle persone».
Hai detto di essere una femminista pro sesso, pro porno, pro prostituzione. Perché?
«Perché il mio è un femminismo libertario, opposto a quello salottiero che vorrebbe imporre modelli da Arabia Saudita, dice alle donne di coprirsi, censura la pubblicità che usa il corpo femminile».
Dagospia ha messo a confronto la foto della Minetti che sfila in biancheria intima
«Sto con entrambe, con tutte le donne che sanno giocare con il proprio corpo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.