"Giustizia fiscale e redistribuzione". Il Pd sogna ancora più tasse

In vista delle europee, Schlein torna a parlare di "giustizia fiscale" e "redistribuzione", concetti che nel gergo della sinistra alludono in genere a nuovi salassi

"Giustizia fiscale e redistribuzione". Il Pd sogna ancora più tasse
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Allerta patrimoniale. I radar hanno captato un forte desiderio di nuove tasse proveniente dall'area dem. In particolare, il segnale è stato localizzato a Roma, in via del Nazareno. Proprio nel quartiere generale Pd, infatti, ieri Elly Schlein ha pronunciato parole come "giustizia fiscale" e "adeguata redistribuzione", che in genere nel gergo della sinistra alludono proprio all'ipotesi di nuovi salassi. Soprattutto per i risparmiatori che magari, dopo una vita di sacrifici, hanno messo da parte un legittimo gruzzoletto. Il tema - per la verità sempre presente nei pensieri dei democrats nostrani - tornerà con prepotenza d'attualità nel corso dell'imminente campagna elettorale per l'europee.

In vista della corsa all'Europarlamento, Schlein sembra infatti voler rispolverare il cavallo di battaglia della sinistra più ideologica: quello che considera la ricchezza privata non un valore o una condizione desiderabile, ma un'eccedenza da drenare. "Nella campagna elettorale delle europee uno dei punti centrali sarà la giustizia fiscale", ha affermato la leader dem a margine di un incontro tenuto ieri al Nazareno. Tra le soluzioni da adottare in merito, Schlein ha proposto di "adottare un quadro di regole comuni sulla base imponibile" e ha fatto riferimento a una "misura europea che serva a redistribuire". Poi ha auspicato l'istituzione di una "più forte autorità europea che possa vigilare sui meccanismi di elusione ed evasione fiscale".

Uno dei leitmotiv della sinistra, poi, è quello della redistribuzione, concetto dietro al quale si nascondono spesso soluzioni che nei fatti aumentano il carico fiscale (in particolare per alcune fasce di popolazione). "Ci deve essere anche una adeguata redistribuzione, è un principio che fissa la Costituzione: la progressività. È quello che sta accadendo sulla sanità: chi ha il portafoglio gonfio si cura e chi non può pagare, rinuncia a curarsi", ha argomentato Schlein, peraltro ostinandosi a proporre una controproducente visione da lotta di classe. A nostro avviso, invece, il giusto concetto costituzionale della progressività dovrebbe essere interpretato con un approccio differente da quello dem, ovvero con l'auspicio di una tassa piatta e di specifiche detrazioni per i redditi più bassi.

Condivisibile il riferimento alla lotta all'evasione, ma anche in questo caso l'errore sta nell'immaginare un approccio inquisitorio al tema.

Al riguardo, non vorremmo che la linea del Pd finisse (magari per motivi di consenso elettorale) con l'assecondare il toto le istanze lacrime e sangue della Cgil, che nei giorni scorsi aveva chiesto "una vera lotta all'evasione fiscale perché con 100 miliardi di evasione si deve dire basta ai condoni e ai concordati preventivi". E ancora, più esplicitamente, Landini aveva esclamato: "È il momento di tassare la rendita finanziaria e le rendite immobiliari". Schlein condivide quei propositi? La domanda è retorica.

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