Il leghista contro il camorrista al Gf

«Mettere un giovane sotto le luci della ribalta per il merito di essere il figlio di un camorrista è l’ennesimo messaggio pericoloso che la televisione trasmette ai nostri figli». Il leghista Davide Cavallotto, componente della commissione Cultura della Camera attacca il programma televisivo Grande Fratello 11 iniziato lunedì e la scelta di includere nel cast dei «reclusi» della casa di Cinecittà il figlio di un camorrista. Il ragazzo si chiama Ferdinando Giordano, suo padre è morto otto anni fa, dice di fare il commesso e davanti alle telecamere ha ammesso di avere «un passato duro alle spalle e di aver fatto scelte diverse da quelle “sbagliate” del padre».

«C’è bisogno di un passo indietro - ha detto ieri il deputato del Carroccio - comprendo le ragioni di mercato ma così rischiamo di influenzare negativamente gli adolescenti. La televisione e internet dovrebbero cercare di comunicare ai ragazzi la cultura del merito e della rettitudine. Magari, con un pò di fantasia - conclude Cavallotto - si riuscirà ad attrarre l’attenzione dei giovani».

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