Le Mani sporche sulla Repubblica

Le celebrazioni dei vent’anni dal­l­’inizio di Tangentopoli hanno rag­giunto il culmine della retorica e dell’inganno. Mani pulite fu sì un’opera meritoria,ma anche altro

Le celebrazioni dei vent’anni dal­l­’inizio di Tangentopoli hanno rag­giunto il culmine della retorica e dell’inganno. Mani pulite fu sì un’opera meritoria,ma anche altro.Cioè una operazione di polizia politica condotta ben ol­tre il limite della legalità che non ha prodotto i frutti sperati proprio perché viziata all’origi­ne. I reduci di quella stagione ambigua danno fiato alle trombe ma lo spartito è monocorde. Mancano le storie degli abusi commessi dai pm, mancano le scuse per i 400 processi che si sono conclusi con l’assoluzione di presunti colpevoli ai quali è stata rovinata ingiusta­mente la vita. Manca una analisi seria sull’en­trata in politica, nelle file della sinistra, di due dei pm protagonisti di quei giorni (Di Pietro e D’Ambrosio)quasi a voler completare il lavo­ro iniziato nelle aule di giustizia. Non c’è ragio­namento su chi ha impedito, usando stru­menti giudiziari, che davvero in Italia nasces­se una Seconda repubblica.

È un fatto che proprio l’alleanza tra i magi­strati del presunto cambiamento e i superstiti della Prima repubblica (ex dc, ex pci) abbia bloccato sul bagnasciuga lo sbarco del nuovo corso, quell’armata messa insieme da Silvio Berlusconi su mandato elettorale della mag­gioranza degli italiani. Un fuoco di sbarra­mento, fatto di avvisi di garanzia e sotterfugi politici, ha impedito per vent’anni quelle ri­forme costituzionali e istituzionali senza le quali la Seconda repubblica è rimasta parola vuota, un mero ricambio di uomini ma non di regole. Il contrario, per esempio, di quello ac­caduto in Francia, dove la Quinta Repubblica aveva gli stessi uomini (i gollisti) ma una costi­tuzione nuova ed efficiente (presidenziali­smo con elezione a suffragio universale).

Corruzione, privilegi e inneficienze sono fi­gli di sistemi complessi e complicati ancora prima che di debolezze umane.

Potremo cam­biare governi e parlamentari, ma se non met­tiamo mano a una nuova Costituzione Mani pulite resterà una inutile, interessata e cinica prova di forza di un potere su di un altro. Così come è stata l’azione giudiziaria in questi ulti­mi vent’anni. 

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