"Questo esecutivo deve continuare a governare in modo più incisivo rispetto a oggi". A dirlo è Marina Berlusconi, che però, in un intervista a La Stampa, non risparmia critiche al governo di Mario Monti: "La manovra della fase uno è stata caratterizzata per l’85% da un incremento delle imposte. Ho apprezzato la riforma delle pensioni, peraltro già avviata dal governo di mio padre, ma l’insieme degli interventi ha avuto un effetto fortemente recessivo".
Al presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori non piacciono particolarmente nemmeno liberalizzazioni e semplificazioni: "sono stati molto enfatizzati, ma nella realtà hanno avuto un impatto limitato se non nullo". Per non parlare della riforma del lavoro che è "un mezzo pasticcio, la flessibilità non è aumentata". Sarebbe molto meglio, quindi "abbassare la pressione fiscale attraverso una riduzione del debito ottenibile con tagli alla spesa e dismissioni di assets del patrimonio pubblico", per aumentare la crescita. Tema caldo resta comunque quello del beauty contest, il nodo dell'assegnazione delle frequenze televisive. Per Marina Berlusconi "nel modo in cui sono state cambiate in corsa le regole è difficile non leggere un tentativo di penalizzare Mediaset".
Parlando delle aziende di famiglia, poi, l’imprenditrice parla di problemi comuni alle imprese che affrontano la crisi, ma il tentativo è sempre quello di coniugare rigore e crescita: "Sono altre le cose che mi tolgono serenità: l’esproprio da 564 milioni di euro che siamo stati costretti a pagare al gruppo De Benedetti".
E soprattutto, la politica non agevola le sue aziende: basta con "la bugia della politica che ci aiuta: ora che mio padre non è più a Palazzo Chigi le nostre aziende dovrebbero potersi muovere senza che ogni loro atto venga letto attraverso la lente distorta del pregiudizio politico", dice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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