Meglio Pirla che infame

Sarà stato anche un pirla, come dicono a Milano, ma intanto Bossi junior si è dimesso da consigliere regionale. Il Trota dà così una bella lezione ai tanti squali che continuano a navigare nelle acque della politica come se niente fosse

Meglio Pirla che infame

Sarà stato anche un pirla, come dicono a Milano, ma intanto Bossi junior si è dimesso da consigliere regionale. Il Trota dà così una bella lezione ai tanti squali che nonostante siano stati beccati in azioni ben più compromettenti continuano a navigare nelle acque della politica come se niente fosse. Ad esempio, il suo ex collega Filippo Penati, consigliere del Pd che mantiene posto e stipendio (13mila euro al mese) che la cresta la faceva non sulla benzina di casa ma sugli appalti pubblici. Come Bersani che si trova nelle stesse condizioni di Bossi, cioè circondato a sua insaputa da infedeli che nel caso non erano pirla ma ladri. Tra i rimborsi spese del Trota e i viaggi in aereo gratis di D’Alema, politicamente ed eticamente non c’è alcuna differenza. Il paradosso è che ci ritroviamo con il bimbo linciato e il leader massimo, di nome e di fatto, del Pd a pontificare sulla moralità della classe leghista.

Ieri è stato diffuso un video registrato di nascosto dall’autista del bossino. Si vede il ragazzo intascare il rimborso spesa del ristorante, o qualche cosa di simile. La politica finge di inorridire, dimenticando i filmati nei quali maggiorenni già avanti con gli anni si impossessavano di mazzette. Comunque anch’io inorridisco, non per il pirla ma per l’autista infedele, classico esempio dello squallore italico. Non c’è nulla di nobile né di civico in quel gesto, solo il tradimento, probabilmente a scopo ricattatorio, di chi ti aveva dato fiducia, e soldi, per tenere a bada un ragazzo immaturo. Non era meglio, che ne so, rifiutarsi o tirare un bel ceffone correndo il rischio di perdere sì il posto ma di tenere alta la propria dignità? Bossi non è il primo leader, e non sarà l’ultimo, a sbagliare collaboratori e dipendenti. Ma è il primo a metterci la faccia senza problemi. In questo c’è molto di quella sana e inconsapevole pazzia della Lega.

Quello che manca ai quei politici, a quei moralisti con la penna facile, che in queste ore si fanno scudo di un ragazzo pirla per attaccare il nemico politico nascondendo le proprie miserie. Solo che quel ragazzino, liberato dalla protezione ossessiva della mamma (altro fenomeno tutto italiano) in poche ore è diventato uomo e li ha fregati tutti. Bersani, Penati e soci imparino la lezione.

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