Lo scandalo Mps sta mettendo parecchio in imbarazzo il Pd. Ma Pier Luigi Bersani non vuol sentir parlare di coinvolgimento del Pd: "Se si vuol far passare idea che siamo gli amiconi delle banche", si ricordi "chi ha messo le mani sulla trasferibilità dei mutui", si ricordi quanto fatto da Tremonti e quanto da Visco sul nodo del localismo delle banche o ancora dal Pd in Parlamento sui derivati. E ha aggiunto: "Non siamo mica delle mammolette".
E nonostante i sondaggi dicano che sia necessaria un'alleanza per poter governare al Senato, Pier Luigi Bersani ribadisce il suo no a qualsiasi accordo con Mario Monti, a cui ripete: "Mi pare di aver capito che la manovra non si fa se c’è lui: un po' di modestia sarebbe consigliabile. Lasciamo stare la grande coalizione, per l’amor di Dio...".
Eppure, ammette anche il segretario del Pd, "qualche problemino c’è da affrontare" a livello economico: "Noi siamo per la progressività sulle imposte, come l’Imu fino a 500 euro, e da quel che ricavi dalla fedeltà fiscale, dal controllo della spesa pubblica e dalla dismissione del patrimonio si deve pensare ad un abbassamento del carico fiscale ma non c’è solo il fisco".Ma basta manovre, promette: "Io sono stanco di manovre come credo tutti gli italiani, non si può inseguire la recessione con delle manovre e quindi sono contro". La ricetta del Pd: meno tasse e più lavoro.
Almeno a parole: "Nel 2013 bisogna pensare ad un abbassamento del carico fiscale a vantaggio di lavoratori, pensionati e chi investe per dare lavoro", ha detto Bersani a Padova, aggiungendo: "Nel 2013 gli italiani sono esposti ad un tema sociale crucialissimo e chiedo: siamo a posto con i disabili, gli esodati, le risorse per gli ammortizzatori? Vogliamo partire da qui o no?"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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