NATALE (FNSI)«L'Italia non rispetta regole valide in tutto il mondo»

«La campagna che stiamo facendo non è per una “legge Sallusti”. Il sindacato dei giornalisti chiede da anni una profonda riforma della normativa sulla diffamazione, secondo quanto esigono dall'Italia gli organismi internazionali. No al carcere per il giornalisti, sì al rispetto rigoroso del diritto del cittadino a una corretta informazione: rettifica vera, sanzioni economiche, sospensione e se necessario radiazione dall'albo professionale». Lo ha detto il presidente della Federazione nazionale della stampa, Roberto Natale.


Al ministro alla giustizia Paola Severino, che domani parteciperà all'iniziativa pubblica in Fnsi, - ha spiegato Natale - «ricorderemo i tanti casi di colleghi che fanno le spese di una legge sbagliata: come Orfeo Donatini e Tiziano Marson», giornalista e ex direttore dell'Alto Adige, condannati in primo grado a quattro mesi di reclusione. Secondo il presidente Fnsi, «non è solo un problema di querele: troppo spesso i giornalisti si vedono recapitare richieste di risarcimento economico esagerate, che mirano a intimidire l'informazione».

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