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Ora la Boldrini vuol sfasciare la famiglia: basta spot con le mamme che servono a tavola

Ogni incontro, qualunque microfono e qualsiasi piazza sono pulpiti validi per diffondere il verbo del femminismo tardivo e fuori tempo massimo della presidentessa

Ora la Boldrini vuol sfasciare la famiglia: basta spot con le mamme che servono a tavola

Miss Italia, le donne scosciate nelle pubblicità, "la" presidente al posto de "il" presidente. Quella della Boldrini è una battaglia senza quartiere. Ogni incontro, qualunque microfono e qualsiasi piazza sono pulpiti validi per diffondere il verbo del femminismo tardivo e fuori tempo massimo della presidentessa. Rasentando spesso la soglia del ridicolo, della rivendicazione che si fa farsa. Sempre sull'orlo dell'incappucciamento talebano, dell'egualitarismo dei modi e dei costumi (castigati) che finisce per livellare, appiattire e mortificare. Se siamo numeri o lettere, interscambiabili e identici l'uno all'altra, dopo il genitore A e il genitore B bisogna scardinare anche la famiglia. Pericolosissima cellula in sonno delle abitudini tradizionali. Smantellarla. A partire dai suoi simboli, da quelle scene che presidiano l'immaginario.

Il nuovo comizietto della Boldrini è andato in scena ieri al convegno su “Donne e media” a palazzo Madama. Insomma era nel suo, propheta in patria. “Ci sono certi spot... Io ho anche esperienze fuori dai confini nazionali – ricorda l'esponente di Sel -. E ogni volta che li vedo mi chiedo: sarebbero messi in onda all'estero? In Inghilterra li metterebbero in onda? La risposta è: sicuramente no”. Starà parlando di quelle pubblicità ammiccanti in cui ogni oggetto rimanda a forme falliche e ogni movimento ammicca a posizioni del kamasutra? No. “Non può essere concepito normale uno spot in cui i bambini e il papà sono seduti e la mamma serve a tavola” (sic). Capito? La mamma o la nonna che vi si avvicinavano con una marmitta di minestrone erano e sono “anormali”. Non ha dubbi la quarta carica dello Stato. Siamo un'anomalia. La Boldrini prosegue visibilmente compresa nel suo ruolo di sentinella della nuova moralità: “Guardate – ammonisce -. Merita una riflessione. E ancor di più gli spot in cui il corpo della donna viene utilizzato per pubblicizzare che cosa? Viaggi turistici, yacht, computer. Ma in quale altro paese questo verrebbe tollerato?”. Probabilmente in Iran no. Non lo tollererebbero.

Ma in Italia, almeno per ora, una famiglia radunata attorno alla tavola non è pornografia.

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