Chissà che ne pensa Cécile Kyenge della scelta del suo Pd di escludere dalle liste elettorali un candidato solo perché è nato in Congo. La paladina dello ius soli condivide molte cose con Vicky Tshimanga: oltre alla fede di centrosinistra, la terra d'origine e la professione di medico. Ma a quanto pare i principi democratici in tema di immigrazione e cittadinanza non vanno molto al di là dei cortili dei palazzi romani. Siamo a Tirano, nella ricca e nordica provincia di Sondrio. È qui che l'incandidabilità del cinquantenne dottor Tshimanga, discriminato dal Pd perché non è nato in Valtellina, è diventato un caso rilanciato dalla Provincia di Sondrio. Medico pneumologo all'ospedale di Sondalo dal lontano 1985, Tshimanga è nato in Congo ma è cittadino italiano da decenni ed è residente nel paese di 9mila abitanti dove vorrebbe correre alle Comunali del 25 maggio. Da qualche anno è impegnato in politica nelle file di Sel, con cui nel 2013 si è candidato alle Regionali. Per le prossime elezioni amministrative Sel ha dato vita a una lista insieme al Pd, «Rinnova Tirano», ma il requisito di «tiranesità» voluto dai democratici per comporre le liste ha messo automaticamente fuori gioco il medico di colore. Che si è sfogato in conferenza stampa: «Non avrei mai pensato - ha dichiarato - che nel 2014 persone relativamente giovani e apparentemente colte e aperte di mente potessero per motivi elettorali sostenere una cosa del genere. Non potete immaginare la mia delusione di fronte a tali argomentazioni. In questi giorni sono stato contattato per formare una lista di sinistra, stavolta ci ho pensato ma ho rinunciato all'idea solo per onestà intellettuale. Spero che la mia denuncia servirà ad aprire la mente delle persone di buona volontà». Gli dà man forte la sezione di Sel di Sondrio, che accusa gli alleati di centrosinistra di discriminazione e razzismo. «Ebbene sì - attacca il coordinatore provinciale Vincenzo Servile - pur essendo entrati nel terzo millennio, la scelta dei candidati della lista civica Rinnova Tirano passa anche, ma soprattutto, per la tiranesità». Neppure la Lega ci avrebbe pensato.
Il candidato sindaco di Rinnova Tirano, Franco Spada, respinge le accuse e prova a riportare la rottura nella normale dialettica politica: «Tshimanga con presa di posizione all'interno del gruppo ha voluto rimarcare la propria appartenenza partitica a Sel e la necessità che il suo partito fosse rappresentato nella lista elettorale dimostrando non l'amore per Tirano ma l'interesse personale e di un partito. Quella di non includere in lista Tshimanga, peraltro successiva alla formalizzazione di dimissioni da parte dello stesso, è stata una mia scelta personale - conclude Spada - fatta in piena autonomia al fine di garantire l'assenza di interferenze da parte dei partiti». Da parte sua il segretario dei democratici lombardi, Alessandro Alfieri, ha dichiarato di non saperne nulla. «Ma - ha aggiunto - mi sembra strano che si parli di discriminazione». Tshimanga era stato tra i promotori della lista fin da settembre e dice di non considerarsi discriminato per il colore della propria pelle.
Fa però una domanda imbarazzante per il Pd, non solo quello valtellinese: «Come si sentono i residenti di Tirano non nativi a sapere che una lista chiede il loro voto ma non li considera candidabili per il solo fatto che sono nati altrove?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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