La legge Golfo-Mosca, entrata in vigore il 12 agosto scorso, prevede l'introduzione delle famose «quote rosa» nei consigli di amministrazione delle aziende quotate e pubbliche: almeno un quinto di donne al primo rinnovo, per arrivare a un minimo di un terzo di presenze femminili al secondo rinnovo del cda. Una norma che è stata votata in modo bipartisan ma che è da sempre oggetto di dibattito.
E proprio un articolo pubblicato venerdì da «il Giornale» (che riportiamo nell'immagine qui accanto) ha scatenato una forte polemica: nel pezzo Antonio Salvi, preside della facoltà di Economia dell'università Lum «Jean Monnet», spiega perché la legge sulle quote rosa rientri, a suo parere, fra i provvedimenti «inutili» e quindi «dannosi», perché gli studi non proverebbero affatto che le aziende con una più ampia dirigenza al femminile ottengano risultati migliori. All'articolo di Salvi replicano Licia Ronzulli, europarlamentare del Pdl e Lella Golfo, parlamentare Pdl che ha dato il suo nome alla legge insieme ad Alessia Mosca del Pd.
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