UN PROVVEDIMENTO CONTRO IL LAVORO NEROI portaborse parlamentari si spaccano sulla legge che li vuole regolarizzare

RomaColpo di scena in commissione Lavoro della Camera, che ha iniziato l'esame del ddl sui collaboratori parlamentari, per evitare che siano pagati in nero. Durante l'audizione delle due Associazioni che rappresentano i «portaborse», An.co.parl e Co.co.parl, la prima si è detta contraria a una legge, sostenendo invece che a risolvere i problemi basta una modifica dei regolamenti interni di Camera e Senato, da approvare in poco tempo. Di avviso diverso Co.co.parl che ha chiesto una legge.
La legge bipartisan a cui sta lavorando la commissione Lavoro, sulla base di due disegni di legge a firma Pd e Pdl, prevede che il collaboratore sia scelto dal parlamentare sulla base di un rapporto di fiducia, ma che sia poi retribuito direttamente dalla Camera o dal Senato. È il cosiddetto modello del Parlamento europeo.

Camera e Senato quindi non darebbero più i soldi a ciascun parlamentare; fino ad oggi, infatti, molti senatori e deputati hanno pagato in nero il proprio collaboratore o anche non ne hanno assunto alcuno pur ricevendo i soldi dalla Camera di appartenenza.

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