IL RETROSCENA

IL RETROSCENA

La grande svolta dell’Espresso nella guerra di potere in Vaticano. Il settimanale dopo i pezzi del vaticanista Magister a favore dell’area Bagnasco si smarca con un reportage da dentro lo Ior firmato da Tommaso Cerno, famoso per le sue guerre sui diritti civili, e Marco Damilano, il politologo del giornale. Un articolo che si schiera dalla parte del cardinale Tarcisio Bertone, l’uomo che ha inaugurato la trasparenza. Una manovra, quella della banca vaticana con un patrimonio di 5 miliardi, che ha come obiettivo quello di rientrare nella «white list» degli istituti di credito. Un giudizio che la commissione apposita emetterà a giugno, con un’attenzione particolare alle norme anti-riciclaggio che Bertone e il Papa stesso hanno fatto di tutto per cambiare. Questa partita si inserisce in quella, più vasta, per il prossimo conclave con un Ratzinger che più fonti danno come stanco, depresso e deciso a lasciare. Qui parte la «guerra» interna a colpi di lettere inviate ai giornali (come quella pubblicata dal «Fatto Quotidiano» sul complotto contro Benedetto XVI).

Con l’Espresso che indica nel cardinale Mauro Piacenza, classe ’44, la «manina» che avrebbe passato la velina. Con l’intento di delegittimare Bertone e i suoi e prenderne il posto in versione di futuro «Papa-maker» per il prossimo conclave che tutti indicano come molto prossimo.

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